“Il Centro Ricerche Bonomo rappresenta un’eccellenza per il nostro territorio ed è di fondamentale importanza per lo sviluppo della nostra agricoltura, quindi diciamo categoricamente no alla sua chiusura”.

Il consigliere regionale del Partito Democratico Ruggiero Mennea interviene nella vicenda della chiusura della struttura sita a Castel del Monte.

“Troppo comodo chiudere e licenziare i dipendenti dopo aver svaligiato il consorzio”, prosegue l’esponente del Pd, che esprime solidarietà ai dipendenti del Centro e alle loro famiglie.

“Come è stata generata l’enorme massa debitoria del Crb? Come è stato gestito fino ad oggi? La Provincia di Bari deve chiarire molte cose. E soprattutto deve mettere in pratica tutte le misure possibili per ripianare i debiti e scongiurare la dismissione, per esempio aprendo ai privati, alle università o ad altri soggetti interessati ad utilizzare un centro di ricerca sperimentale come quello del Bonomo.

Nel caso in cui non dovessero esserci proposte alternative per garantire la continuità dell’attività, si renderebbe opportuno, in ultima istanza, l’intervento della Corte dei Conti, perché questa vicenda non può essere archiviata semplicemente con la chiusura del Centro”.

“Il Centro Ricerche Bonomo”, sottolinea ancora Mennea, “ha un importante know how nel campo della ricerca nel settore agroalimentare ed è dotato di attrezzature uniche sul territorio regionale e, per alcuni impianti, anche nel sud Italia.

In 30 anni il Centro ha contribuito alla crescita di molte realtà del nostro territorio e chiuderlo significherebbe pregiudicare lo sviluppo della nostra agricoltura, un danno incalcolabile.

Ma questi discorsi, si sa, al centrodestra interessano poco: basti pensare ai tagli sulla ricerca del governo Berlusconi”.

“La Bt non può pagare per la mala gestione della Provincia di Bari”, conclude Mennea. “L’amministrazione Schittulli ripiani i debiti del Crb, che non possono essere pagati dai cittadini della Bt, e ce lo ridia pulito, cosicché si possa programmare un suo serio rilancio”.