Una mostra di grande attualità " Gli Orientalisti. Incanti e scoperte nella pittura dell'Ottocento italiano", a cura di Emanuela Angiuli (già dirigente Cultura del Comune di Barletta ed oggi sua consulente nel ramo) e Anna Villari, una accurata selezione di circa una ottantina di opere, che raccontano l'Oriente nella pittura dell'Ottocento italiano.
La rassegna é stata ospite nei mesi scorsi di Palazzo Della Marra a Barletta, con successo di pubblico.
Gli echi della spedizione di Napoleone in Egitto, i resoconti di esploratori, faccendieri e ardimentosi avevano infiammato la fantasia del Vecchio Continente. Le cronache di piaceri proibiti, odalische, harem, hammam avevano fatto il resto.
Poi c'era la voglia di saperne di più, di scoprire e capire terre geograficamente non tra le più lontane, eppure distanti per cultura, storia, atmosfere. Una malia che stregò molti artisti, alimentata da committenti altrettanto presi dal fascino di un Oriente vicino e, allo stesso tempo, lontanissimo.
La mostra dà conto di questa ventata d'Oriente in pittura riconoscendo come punto d'avvio, non unico ma certo particolarmente importante, Francesco Hayez. Il veneziano non si mosse dall'Italia tuttavia si lasciò felicemente contagiare dal vento d'Oriente, dall'esotismo, dall'erotismo che al mondo arabo sembrava connaturato.
E che colpisce un altro veneto, Ippolito Caffi, che decide di viverlo di persona in un lungo viaggio tra Costantinopoli, Smirne, Efeso e il Cairo da cui trae opere memorabili e un gusto che connoterà per sempre la sua pittura.
PER SAPERNE DI PIU'...
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