17/12/2011. TRINITAPOLI - MARTEDI' 2O DICEMBRE "LEGALITA' IN AGRICOLTURA PER LO SVILUPPO DEL TERRITORIO", TAVOLA ROTONDA PROVINCIALE DELLA FLAI-CGIL COL SEGRETARIO NAZIONALE GINO ROTELLA. "STOP CAPORALATO".
La campagna olivicola è cominciata. Nell’agro della provincia di Barletta – Andria – Trani ogni mattina migliaia di braccianti sono impegnati nella raccolta, oltre il 50% di loro lavora in nero per poche decine di euro.
Secondo le stime della Flai Cgil Nazionale, Federazione Lavoratori dell’Agro Industria, nel settore sono 400mila i lavoratori “sotto caporale”, 60mila di questi vivono in condizioni di vero degrado.
Per quanto riguarda l'incidenza del lavoro nero e irregolare nel comparto i numeri più alti si rilevano nel Mezzogiorno mentre la percentuale di “invisibili” scende al centro ed è del 30% al nord.
Di fronte a questi dati continua anche nella nuova provincia la campagna “Stop Caporalato”, la battaglia del sindacato a favore della legalità del lavoro nelle campagne. La Flai Cgil Bat ed il Comune di Trinitapoli hanno organizzato un incontro sul tema intitolato “La legalità: per lo sviluppo agricolo del territorio”.
Appuntamento martedì, 20 dicembre, a partire dalle ore 17.00, presso l’Auditorium dell’Assunta in via Marconi a Trinitapoli.
Aprirà l’incontro il segretario generale della Flai Cgil Bat, Felice Pelagio. Interverranno: Francesco Di Feo, sindaco di Trinitapoli e presidente dell’Unione dei Comuni di Margherita di Savoia – San Ferdinando di Puglia – Trinitapoli; Pompeo Camero, assessore provinciale alle politiche del lavoro; Giuseppe Deleonardis, segretario generale Flai Cgil Puglia; Elena Gentile, assessore regionale alle politiche sociali; Francesca Abbrescia, segretaria Cgil Puglia. Concluderà i lavori Gino Rotella, segretario nazionale della Flai Cgil.
“Il caporalato e altre forme di illegalità in agricoltura – spiega Felice Pelagio, segretario ge-nerale Flai Cgil Bat – sono fenomeni che riguardano tutto il territorio, diffusi soprattutto tra i migranti ma che investono anche gli operai agricoli italiani. Quando parliamo di illegalità, oltre che al caporalato che ora è finalmente penalmente perseguibile, ci riferiamo anche al sottosalario, al lavoro nero e all’evasione fiscale e contributiva. Bisogna continuare a lottare contro questi fenomeni se vogliamo realizzare un corretto sviluppo della nostra provincia.
L’illegalità e la sleale concorrenza tra imprese a danno degli operai agricoli – conclude Pelagio – impoveriscono e non fanno crescere il territorio. Il non rispetto delle regole può dare subito qualche vantaggio al singolo imprenditore ma nuoce nel tempo alla collettività e all’economia: è questo il messaggio che vogliamo che passi”.
Fonte: Ufficio Stampa CGIL BAT
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