Demolita la pensilina di accesso all'area dei Sepolcreti costruita, con relativa postazione del custode su suoli dello Stato, verso la fine degli anni Cinquanta coi fondi resi disponibili dalla Cassa del Mezzogiorno insieme all'Antiquarium.
Una struttura che avrebbe dovuto servire come area di accoglienza anche su questo versante, immaginata cioè a servizio di un movimento di visitatori che a quell'epoca faceva prevedere un costante aumento del flusso turistico attratto dal "fattore A"... di Annibale e della sua celeberrima vittoria del 216 agosto avanti Cristo.
Successive circostanze (scarso o disordinato impiego di personale idoneo alla vigilanza, insufficienza degli stanziamenti per il suo completamento, etc) ne hanno di fatto impedito l'utilizzo come preventivato dai responsabili, riducendola negli anni successivi ad un rudere quasi fatiscente, escluso da impiego pratico visto che i visitatori, assottigliatisi anno dopo anno, hanno sempre fruito del sottostante varco d'ingresso sul piazzale di fronte all'Antiquarium.
Anche questa demolizione, preordinata dalla Soprintendenza alla chetichella, s'inquadra nello stato presente del sito, sempre più a scartamento ridotto dopo che il Comune ha perso i 750.000 euro del finanziamento regionale per il completamento del secondo lotto all'Antiquarium.
L'ex pensilina demolita era infatti divenuta ricettacolo di immondizia e degradata da vandalismo, incuria e dunque abbandonata a se stessa: da qui la bonifica, ed oggi l'area si presenta completamente sgombra.
Ma esiste un dettaglio non indifferente, rilevato dalla riprese e dalla documentazione fotografica del Comitato, ovvero la persistente presenza di immondizia, ivi compreso un grosso copertone di camion che nessuno si é preoccupato di smaltire insieme al materiale di risulta dalla demolizione e che tuttora resiste come... monumento all'indifferenza (e all'indolenza) anche dopo i lavori.
Ora tutto è stato recintato da rete metallica.
Compresi i fantasmi e coloro i quali continuano ad imbrattare Canne della Battaglia?
LA REDAZIONE
Nelle immagini, la pensilina com'era a novembre 1960 (collezione fotografica Famiglia Vinella) e l'area dopo la demolizione oggi (Foto esclusiva La Gazzetta dell'Archeologia on line)
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