13/01/2012. BARLETTA - LA CULTURA EBRAICA IN PUGLIA FRA STORIA ED ATTUALITA': INTERVISTA AL PIANISTA FRANCESCO LOTORO.
Per ragioni organizzative é stato rinviato ad altra data utile il previsto incontro col pianista Francesco Lotoro, responsabile culturale della Comunità ebraica di Trani, nella galleria Art Rurò in corso Garibaldi 91 per il quarto appuntamento della rassegna di incontri “Uno al… mese”, promosso in collaborazione con il Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia.
L’argomento della conversazione sulla cultura ebraica in Puglia fra storia ed attualità è riassunto in questa intervista che ne anticipa i contenuti.
Come si sviluppa nel tempo questo legame fra gli Ebrei e la Puglia, in particolare con il nostro territorio?
La maggior parte del popolo ebraico era dispersa nella Golà, la Diaspora. Il luogo del Tempio di Gerusalemme diventata terra di saccheggi e guerre sanguinose in nome di non meglio specificati scopi religiosi. Extracomunitario ante litteram, l’Ebreo aveva imparato a proprie spese che il governatore del Paese ospitante andava onorato, rispettato e sostenuto con le tasse; solo così avrebbe goduto della patente di residenza (oggi la chiameremmo permesso di soggiorno) e dell’esercizio del mestiere. Il grande Chacham (dottore della Legge ebraica) Beniamin da Tudela giunto a Trani nel 1165 annotava nel suo diario di viaggio questi appunti: “In due giorni di viaggio arrivai a Trani, situata in riva del mare; grazie alla comodità del suo porto, Trani è luogo di raccolta dei pellegrini diretti a Gerusalemme; è una città grande e bella, abitata da circa 200 ebrei con a capo rabbi Eliah, rabbi Nathan il commentatore e rabbi Yaaqov”. Parole che danno l’idea di una città niente affatto sconosciuta al viandante ebreo”.
Quindi fu proprio Trani a diventare la città di riferimento per gli Ebrei in Puglia?
A Trani confluirono ben 6 diaspore; degli Ebrei d’Israele fatti schiavi da Tito nel 70 dell’era volgare, degli Ebrei di Venosa cacciati dai Saraceni nel IX sec., degli Ebrei in fuga dalla Spagna islamica degli Almohadi, degli Ebrei scampati al furore antiebraico della crociata tedesca di Worms e Magonza del 1096, di quelli in fuga da Bari distrutta nel 1156 da Guglielmo I il Malo, di quelli espulsi dalla Francia di re Filippo Augusto e giunti a Trani verso il 1182. Grazie alla concessione degli Svevi nel 1155 gli Ebrei tranesi vivevano a pochi passi dal porto e dalla cattedrale nella Giudecca, parola di origine incerta; chi la intende in senso dispregiativo di “giudaica” (ossia di Giuda, l’apostolo traditore), chi come i veneziani (di casa a Trani a partire dal 1496) nel senso dialettale veneto di “giudecà”, i passati in giudizio.
Come viveva la comunità ebraica nell’antica Trani?
Un solo esempio: Federico II di Svevia tuonava dicendo “fuggite dai tranesi di sangue ebraico” ma cedeva loro il monopolio della seta grezza sottraendoli a vessazioni civili ed ecclesiastiche; inoltre amava circondarsi di medici e sapienti ebrei e suo figlio Manfredi parlava l’ebraico. Ma gli Ebrei tranesi si distinguevano anche nella colorazione dei tessuti e della lana, nella sartoria di classe e, non ultimo, nel diritto marittimo. Basti pensare che nel 1063 furono redatti a Trani gli Statuti Marittimi (tuttora internazionalmente validi) e, accanto al console cristiano Nicola de Roggero, gli altri due consoli firmatari erano gli ebrei Simone de Brado e Angelo de Bramo. Ogni tanto qualcuno usciva fuori di senno e inventava accuse di usura; eppure senza prestito monetario con gli interessi non esisterebbe il commercio e ciò ai cristiani era vietato. Gli Ebrei tranesi non solo sapevano gestire alla perfezione il denaro alla luce di innumerevoli regole talmudiche ma conoscevano l’arte della concorrenza; sarà anche per questo che, allo scopo di contrastare i potentati bancari su Trani e anche “ringraziare” i veneziani della protezione loro accordata, gli ebrei applicarono tassi di interesse notevolmente inferiori a quelli dei banchieri toscani, genovesi e della Serenissima.
E gli altri anche nelle città vicine?
“Fuochi” (famiglie) ebraici ce n’erano a Bisceglie e Andria, giusto per rimanere nei dintorni. A Barletta una piccola ma ben organizzata comunità ebraica risiedeva a ridosso del quartiere greco, tra l’attuale via Romania e via del Cambio (oggi Corso Cavour) o, secondo altre fonti, a ridosso dell’attuale Piazza Plebiscito. Ma fu essenzialmente a Trani che c’era un “pensiero” giuridico e religioso ebraico ed è quello che si trasmette, non già la maestria nel commercio o altro. Da Isaiah a Solomon a Nathan a Josef, l’Ebraismo tranese ha dettato regole etiche e giudiziarie all’intera Diaspora.
Questa è la storia: l’attualità invece?...
Mette ancora i brividi documentarsi tuttora su alcuni recenti Responsa licenziati nello Stato d’Israele in materia legislativa anche delicata e scoprire che nello stato ebraico si è deciso in un senso o nell’altro in base agli scritti di Isaiah o Josef Mitrani (ossia “da Trani”, da cui il cognome Vitrani). Il declino arrivò con gli Angioini: allontanarono gli Ebrei tranesi in pochissimi giorni e si diedero un gran daffare a cancellare ogni minima traccia della loro presenza. Quelli rimasti divennero marrani, ebrei dentro e cristiani fuori: la challà ossia il pezzo di impasto del pane che il venerdì veniva gettato per strada e non bruciato per non dar nell’occhio, i primogeniti battezzati e dopo 30 giorni portati nella chiesa di S. Anna (l’antica Sinagoga Scola Grande) per il pidion–haben o riscatto dal Sommo Sacerdote, sostituito da un prete tranese di origini marrane. Questi neofiti ottennero privilegi e divennero economicamente importanti, suscitando l'invidia della nobiltà tranese; come dire, Ebreo sei e tale rimani.
Ci sono tracce visibili sa seguire per noi contemporanei?...
Ma non si può cancellare di colpo l’intera onomastica tranese, fortemente ebraicizzata; Parente, Calò(nimos), Bonella, Musci o Musicco o Musacco o Moselli (da Moshè), Gallo e Franzese (dalla Francia), (bona)Ventura o Benvenisti o Bongiorno o Bonadies (tutti sefarditi ossia dalla Spagna), Enriquez, Nunez, Servodio, Pasquadibisceglie, Di Venosa, Mele(ch) e Melillo, Trevisani (ossia tedeschi da Treviri), Vitale... Dopo 470 anni l’Ebraismo è tornato a Trani, nel tacco d’Italia si torna a parlare ebraico, risuonano le tefilloth nelle altissime volte della Scolanova, la kedushà (santità) del Rotolo della Legge torna a riempire uno dei luoghi più suggestivi della Diaspora. Riportare l’Ebraismo a Trani; quello vero, che cammina sui piedi e risiede nel cuore dell’Ebreo, delle preoccupazioni quotidiane di aprire la Scolanova per le preghiere o le visite turistiche, dello shabbath, del pane azzimo pasquale da far arrivare all’Ebreo di Manduria o di Lecce. Sembra che Trani avesse un rito ebraico meraviglioso; forse non lo abbiamo del tutto perduto (oggi a Trani vige il rito italiano) ma anche qui occorrerà fare qualche viaggio nell’Europa balcanica. Trani è il capoluogo ebraico della Puglia che, un giorno non lontano quando diverrà comunità a tutti gli effetti (oggi è Sezione della Comunità di Napoli) avrà giurisdizione anche su Molise e Basilicata. Una grande provincia ebraica e soprattutto una grande opportunità di riportare l’Ebraismo in quel Mezzogiorno d’Italia dal quale fu sradicato con la forza. Alcuni Maestri osano affermare: «ebreo non è già chi vanta la propria mamma ebrea ma chi “avrà” il proprio nipote ebreo». È un paradosso che rende l’idea di come un Ebreo abbia a trasmettere la propria identità al punto da ipotecarla oggi su quella del figlio di suo figlio. Questa è l’anima ebraica e nessuno può sradicarla dal Mezzogiorno d’Italia.
UNO... AL MESE: ECCO TUTTI GLI ALTRI APPUNTAMENTI IN PROGRAMMA
2011
INAUGURAZIONE SABATO 15 OTTOBRE: BIAGIO VINELLA, IL SORRISO DI UN PITTORE CHE AMAVA... BARLETTA
Un omaggio a cento anni dalla nascita (1911-2011)
SABATO 12 NOVEMBRE: LA FOTOGRAFIA DI PINA CATINO NELL'ANNO INTERNAZIONALE DELLA CHIMICA. L'ACQUA Réportage sulle bellezze paesaggistiche legate all'elemento naturale
SABATO 10 DICEMBRE: PRESENTAZIONE DEL ROMANZO "L'INTRUSO" DI ANTONIO CHICOLI
Un legal-thriller nella Napoli di oggi scritto da un avvocato in carriera nato a Barletta...
2012
GIOVEDI' 12 GENNAIO: LA CULTURA EBRAICA IN PUGLIA FRA STORIA ED ATTUALITA'
Conversazione con Francesco Lotoro, pianista, responsabile culturale della Comunità ebraica di Trani
SABATO 11 FEBBRAIO: MA CHI ME LO FA FARE? ESSERE GIOVANE EDITORE OGGI...
Parlano Vincenzo Cafagna (Cafagna Editore) e Stefano Savella (Direttore editoriale di Puglia Libre)
SABATO 10 MARZO: PRESENTAZIONE DEL ROMANZO "L'ODISSEA DI ANNIBALE" DI HERAD BOURAOUI
L'altra faccia delle migrazioni nel Mediterraneo
SABATO 14 APRILE: VOCI DI POESIA
Reading collettivo fra emozioni e componimenti
SABATO 12 MAGGIO: LA STORIA ED IL SUO ABITO
Con Charmelle "La sarta Gioconda" una lezione sul riciclo nell'abbigliamento e sfilata di capi sartoriali
SABATO 16 GIUGNO: NOI CHE... IL CINEMA
Conversazione con Daniele Cascella, il regista, e Carlo Gentile, il critico
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