Nino Vinella descrive la poliedricità di Cafiero da sempre impegnato a favore della cultura.
Personaggio eclettico, alla fine degli anni Venti girò a Canne il film «Sangue pugliese»Raffaele Cafiero, pioniere del cinema, è morto all'età di 95 anni. Pubblichiamo un ricordo di Nino Vinella.
Un autentico «pioniere» del nostro cinema di provincia. Raffaele Cafiero ci ha lasciato in silenzio questo suo ricordo così carico di umanità e di nostalgia per una certa Barletta che oggi sembra più difficile da raccontare senza di lui. Chiamarlo con l'immancabile «don» di reverenza nell'abituale chiacchieratina sulle belle cose di un tempo antico era quasi un cortese atto dovuto alla sua persona, sempre capace di incantarti con le storie sulla città di allora, sui fatti segreti e quasi sconosciuti ai più che solo lui poteva conoscere, i mille retroscena carichi di curiosi e simpatici misteri di paese.
Don Raffaele Cafiero se n'è andato carico di anni ma giovanissimo nello spirito. Amava la macchina da presa come specchio della vita e così l'ha infatti usata da sempre. Nelle campagne di Canne della Battaglia, in una tenuta di proprietà della famiglia, verso la fine degli anni Venti, aveva radunato un'allegra brigata di giovani per girare d'estate in una piccola Cinecittà fra fichi d'india ed oliveti a perdita d'occhio con tanto di scenografie finte e studios improvvisati una pellicola in bianco e nero dal titolo «Sangue pugliese» dove si raccontava un amore disperato terminato nel suicidio di lei sotto il treno. Una pellicola che doveva partecipare al concorso della Pathé di Roma, andata purtroppo distrutta, ma che la famiglia custodisce gelosamente nei fotogrammi di scena scattati durante la lavorazione. Sarebbe magnifico farla rivivere...
In tempi più vicini a noi, don Raffaele si ritrova gestore del teatro comunale Curci adibito a sala cinematografica a cavallo subito dopo l'arrivo degli Alleati alla Liberazione, fra gli anni Cinquanta e Sessanta: code interminabili di spettatori per i filmoni kolossal dell'epoca, dove c'è posto anche per l'avanspettacolo e le compagnia di fila con le ballerine tuttegambe. Insomma, una piccola grande epopea romantica all'ombra del grande schermo e della ribalta accesa, in tutto simile al Nuovo cinema Paradiso di Giuseppe Tornatore, con identiche atmosfere di provincia, quegli stessi personaggi, la vita di una Barletta povera ma bella che si riversava di domenica al cinema per uscire a ritrovare l'emozione che ti sconvolgeva coi grandi amori, le grandi battaglie, i divi e le dive.
Anche per tutto questo, don Raffaele Cafiero, grazie davvero di cuore!
Nino Vinella
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 23/02/2006