21/03/2012. BISCEGLIE - DOLMEN SFREGIATO DAI GRAFFITARI: I LASTRONI DI PIETRA IMBRATTATI E UTILIZZATI COME IMPROVVISATE «LAVAGNE». IL DELIRIO VANDALICO COLPISCE ANCORA: COME LO SPRAY SULLA FONTANA DI SAN RUGGIERO A CANNE DELLA BATTAGLIA... MAI CANCELLATO DAL 2008!.
Gli sfregiatori di turno del patrimonio culturale sono recidivi e nelle azioni di tutela appellate più volte e naufragate tra i fiumi di parole non ci si spera più.
Ormai il racconto amaro dei danneggiamenti subìti da quello che è considerato il “principe” dei dolmen in Europa, ovvero dal monumento megalitico di Bisceglie celebrato nei libri di storia e noto col semplice nome “la Chianca”, è una triste litania che si ripete, purtroppo, periodicamente.
I lastroni di pietra sono stati nuovamente e da più mani imbrattati con i pennarelli, utilizzati come “lavagne” per scrivere frasi banali degne di coloro che le hanno partorite.
Bivacco, imbrattamento e fuga. L’unico cartello di informazione turistica, sopravvissuto incredibilmente alla furia ed all’imbecillità dei vandali improvvisati, spiega ai numerosi visitatori che approdano meravigliati nel suo “dromos ” che ci si trova di fronte al “più famoso tra i monumenti funerari del genere della tomba a galleria, eretta con l’impiego di grandi lastre di pietra”, risalente all’età media del Bronzo (tra il 1800 ed il 1400 avanti Cristo).
Ciò, evidentemente, poco importa a chi arriva ai piedi del dolmen, aperto a tutti e privo di custodia e sistemi di videosorveglianza, solo con l’intenzione di commettere reati contro quel patrimonio di inestimabile valore storico, inconsapevole che da circa un anno è stato inserito nell’elenco mondiale Unesco dei “Monumenti Messaggeri e Testimoni di una Cultura di Pace”, ignaro che nel 2007 ha “viaggiato” nel mondo mediante un’apposita emissione filatelica.
Ma è già l’area di sosta e di accesso al dolmen “la Chianca” lo scenario desolante preliminare: un gigantesco cartello turistico ormai devastato a più riprese (cimelio ingombrante delle provincia di Bari, diversa dalla quale ormai da anni appartiene Bisceglie), che raffigura i monumenti più importanti da vedere, tra i quali il dolmen biscegliese, è diventato un bersaglio per i pistoleri.
Si notano numerosi fori di proiettile oltre ad una valanga di vetri in frantumi. Il “simbolo” del la storia di Bisceglie viene studiato nelle scuole, figura nelle guide turistiche e si appresta dal 23 al 25 marzo a far parte dell’itinerario della giornata nazionale del Fondo Ambiente Italiano.
Ma così, in quello stato pietoso in cui giace, forse sarebbe meglio non presentarlo.
Sperando in una civiltà migliore.
LUCA DE CEGLIA
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese
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