10/04/2012. CANNE DELLA BATTAGLIA – APPUNTI, DOPO LA PASQUETTA, DEL REGISTA BARLETTANO DANIELE CASCELLA….
Hanno sfidato vento e freddo. Non si sono fatti intimidire da questa capricciosa primavera. Ci sono rimasti anche a poco prima del tramonto.
Può sembrare la trama di un film popolare, perfino un pizzico... neorealista. Sono i valorosi “turisti-fai-da-te” della Pasquetta invernale a Canne della Battaglia: gente normale, a caccia di una boccata d’aria pura, che magari sporca per necessità tanto erano numerosi (ieri mattina la Barsa ha comunque ripulito) in assenza di contenitori adeguati allo smaltimento dei rifiuti a carattere straordinario.
Ma tutti assetati di sapere, di conoscere, di riscoprire il grande passato tenuto sempre nascosto nelle pieghe di questo sito fra l’archeologico e l’ambientale.
Ignorando magari che invece di chiedere un favore (ingresso gratuito) dovrebbero invece pretendere che sia il Comune (proprietario, e dunque anche a nome di loro stessi proprietari perché cittadini di Barletta) a rendere pienamente fruibile tutta l’area anziché tenerla in stato di precario semiabbandono.
Il regista barlettano Daniele Cascella era fra i visitatori. Uno sguardo arguto e pungente quel tanto che basta per... mettere a fuoco l'obiettivo di uno spettatore non qualunque.
Leggiamo il suo commento, affidato anche al profilo Facebook.
“Prendo a prestito una frase sentita mentre passeggiavo per la cittadella. Moglie al marito: Ma questa era una città? Risposta del marito: No, è Canne della Battaglia. In queste frasi credo che si possa riassumere l'attuale situazione di Canne.
Non è un vero sito museale e turistico. Tutti si avvicinano per la battaglia di Annibale ma tutto ciò non è ben spiegato e raccontato e in secondo luogo nessuno racconta (non ho visto guide e i cartelloni sono molto pochi): la storia della cittadella proseguita dopo Annibale sino alla sua distruzione, la storia del suo Vescovo Ruggiero (nostro patrono).
E infine non è bene spiegata la topografia dei luoghi, angolo per angolo, vicolo per vicolo, tomba per tomba.
Concludo dicendo che manca del tutto la multimedialità che sarebbe di grande aiuto a supplire tutto ciò”.
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