Presentata ieri a Roma nella sede della Regione Puglia.
Con opere di Tissot. Dal 12 si inaugura la nuova Pinacoteca dedicata all'artistaROMA - Giuseppe De Nittis trova una casa più adatta. Con una mostra, «De Nittis e Tissot. Pittori della vita moderna», si inaugura infatti la nuova sede della Pinacoteca intitolata all'artista barlettano, amico degli impressionisti, all'interno del restaurato Palazzo della Marra. L'esposizione, presentata ieri presso la sede romana della Regione Puglia, si terrà dal 12 marzo al 2 luglio, e sarà l'occasione per far vedere molte delle 172 tele donate alla città di Barletta dalla moglie del pittore pugliese, Léontine, assieme a quadri provenienti da musei e collezioni private italiane e francesi. Le opere di Tissot, invece, giungono per la prima volta in Italia dai più prestigiosi musei europei, tra cui la Tate Gallery di Londra e il Museo d'Orsay di Parigi.
Le recenti esposizioni romana e milanese dimostrano che su De Nittis è tornato l'interesse della critica. Ma, come spiega Emanuela Angiuli, una delle due curatrici della mostra, questa volta al centro della sua poetica è la visione estetica teorizzata da Baudelaire nel saggio Le peintre de la vie moderne, quindi la modernità di una Parigi dove si aprono i boulevard, illuminati dai lampioni a gas, dove i tram si mescolano alle carrozze, la borghesia si incontra nei caffè e nei galoppatoi e dove c'è un nuovo protagonismo femminile. Tissot, legato a De Nittis da amicizia e da una comune cultura, è anch'egli teorico della modernità, ma di un'altra capitale europea, Londra, dove banchieri ed industriali hanno bisogno di essere rappresentati ed offrono committenze anche al nostro artista barlettano.
«Le caratteristiche di questa modernità - spiega Angiuli - sono il fuggevole, la mutevolezza colta in un tratto, è la tecnica che rompe le vecchie categorie». Ma con quell'eleganza che è la cifra stilistica di De Nittis. Tissot, invece, è un dandy e, a differenza del compagno italiano, viene da studi accademici. I due si contaminano, ma anche per Tissot «il fuoco della propria arte è il mondo femminile, le donne che stanno rompendo le regole attraverso la moda e gli accessori che le mettono al centro dell'attenzione». Nei salotti della borghesia, però, De Nittis porta la sua identità, le sue radici, presenti nei colori, nella luce e nelle atmosfere.
«Una figura ancora poco conosciuta in Europa», ricorda l'altra curatrice della mostra, Katy Spurrell, che annuncia una grande esposizione con due opere di De Nittis a Liverpool, nel 2008, e l'interesse di un museo parigino per la mostra. L'assessore regionale al Mediterraneo, Silvia Godelli, ha sottolineato che «questa è la prima volta che la nostra regione compare a livello nazionale ed internazionale con una mostra di qualità, capace di coniugare le radici di De Nittis con la sua visione cosmopolita e rompendo le catene del provincialismo».
Il Palazzo della Marra, passato dal demanio al Comune, sarà la sede della Pinacoteca «De Nittis», che - come spiega Filomena Sardella, sovrintendente del Patrimonio artistico per Bari e Foggia -, sarà insieme al Castello di Barletta il polo museale della città, «su cui la Regione ha investito 1.800mila euro e 200mila il Comune», ricorda il commissario di Barletta, Antonio Nunziante.
Mentre il governatore Nichi Vendola, che ha redatto la prefazione al catalogo della mostra, edito da Skira, ha detto: «Si è consumato un rituale d'amore, più che una burocratica conferenza stampa; un gesto d'amore che ha anche una valenza politica: non vanno tagliati i soldi alla cultura. La nostra scommessa è essere promotori di cultura, nonostante la drammaticità dei bilanci degli enti locali».
La mostra è promossa dalla Regione Puglia e dal Comune di Barletta, con il contributo della Provincia e della Camera di Commercio di Bari, della Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, del Patto Territoriale NBO e l'Agenzia Puglia Imperiale Turismo. Unico sponsor privato, da tutti lodato, è Svimservice; mentre l'organizzazione è di Arthemisia.
Alessandra Flavetta
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno 03/03/2006De Nittis e Tissot in mostra a Palazo Della Marra e l'arte torna protagonista
Il Presidente dela Regione Puglia, Nichi Vendola, presenta la rassegna di BarlettaBARLETTA - Una «mostra che celebra il ritorno a casa di un grande figlio della Puglia». Così il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola ha presentato ieri alla stampa la grande esposizione «De Nittis e Tissot. Pittori della vita moderna», che si svolgerà dal 12 marzo al 2 luglio a Palazzo Della Marra di Barletta.
La mostra, curata da Emanuela Angiuli e Katy Spurrell, allestirà 82 opere provenienti dai maggiori musei europei e dalla donazione fatta dalla moglie di Giuseppe De Nittis, Leontine Gruvelle, a Barletta, città natale del grande pittore pugliese. Proprio questa rassegna segnerà il nuovo allestimento della raccolta (172 opere tra dipinti e incisioni) a Palazzo Della Marra. Punto focale dell'esposizione è la capacità di Giuseppe De Nittis di parlare un linguaggio internazionale portando nel mondo il legame con i suoi luoghi di origine. Un legame interiore per il quale egli conservò memoria della luce dei cieli tra Ofanto e le marine barlettane, delle sfumature della campagna, delle strade polverose e delle pianure. Ecco che l'arte, testimone delle bellezze di una terra, diventa veicolo internazionale di comunicazione.
«Quando mi sono insediato - ha detto Antonio Nunziante, commissario per la città di Barletta - ho subito toccato con mano l'importanza di questa mostra per la città. Sfruttare l'arte come mezzo per migliorare e diffondere l'immagine della città». Ad onor di cronaca, la mostra è stata nei giorni scorsi annunciata da alcune polemiche, dopo la pubblicazione sulla «Gazzetta» di una lettera dell'Archeoclub di Barletta che contestava le modalità di ristrutturazione del Palazzo Della Marra. L'associazione, inoltre, aveva anche avuto da ridire sul costo della rassegna, giudicato insopportabile per le esangui casse del Comune. Alla nota dell'Archeoclub aveva risposto il commissario Nunziante, spiegando i motivi che avevano indotto il Comune di Barletta a ridurre il budget inizialmente previsto e a realizzare la ristrutturazione del Palazzo Della Marra, pur suscettibile di miglioramenti, così come sarà presentata al pubblico. La mostra, ad ogni modo, ormai è cosa fatta.
Importante appuntamento con l'arte, come ha sottolineato anche Silvia Godelli, assessore regionale al Mediterraneo della regione Puglia. «È la prima volta che la nostra regione compare in una rassegna così importante a livello internazionale. Sicuramente la grande cifra interpretativa di De Nittis nel riproporre una figura femminile cangiante, crea un ponte tra la terra di Mezzogiorno e il resto del mondo. Si crea così una connessione tra diverse culture che parlano alla comunità nazionale e internazionale mostrando un'immagine della Puglia diversa».
Le eteree figure femminili di De Nittis, caratterizzate dai colori tenui e i contrasti neri, immergono lo spettatore in un mondo di sogno, un mondo sospeso dove sembra compiersi «un rituale d'amore, un gesto passionale che noi - ha detto Vendola - riprendiamo con intenzione politica. Le Regioni e gli enti locali che si occupano di cultura operano in condizioni economiche tragiche, perchè la cultura viene sempre messa all'ultimo posto. Proprio contro questa visione incivile e antieconomica si pone il cosmopolitismo di De Nittis che, pur avendo vissuto all'estero, non ha mai dimenticato il proprio luogo di nascita, ma è andato incontro al mondo diffondendo i valori e i colori della propria terra».
«Seguire le avventure di questo fotografo della metamorfosi, che ci ha permesso di vedere, all'interno di una nuova società borghese, la nascita di una figura femminile che diviene sempre più autonoma - ha osservato Vendola - è un grande privilegio. De Nittis, pellegrino della bellezza in giro per l'Europa, torna a Barletta per restarvi. La sua città vuole regalargli non una nicchia per tornare al passato, ma, a questo punto, anche una casa internazionale».
Ruggero Cristallo
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 03/03/2006