L'opera, intitolata a San Giacomo, per 111 ha scandito il tempo di intere generazioni di barlettani.
Sarà ripristinato il congegno e verrà restaurata anche la torre«È stato ingabbiato dai ponteggi l'orologio di San Giacomo per i lavori di manutenzione straordinaria deliberati dal Comune in circa 30.000 euro fra opere murarie e rifacimento delle campane di bronzo. Vista così, gli abitanti l'hanno già affettuosamente ribattezzata "la torre prigioniera", appellativo che ancora di più ne mette in evidenza le dimensioni da piccolo grattacielo fine Ottocento, coi suoi imponenti ventuno metri di altezza ed oltre.
«Forse solo la cupola della chiesa dei Monaci, che quest'anno compirà settant'anni, è più alta», lo sottolinea Nino Vinella, che aggiunge: «Nel mio libro "L'ingranaggio del Tempo" sulla sua storia mai raccontata prima, arricchito dalle foto dell'amico Alfredo Basile e tuttora distribuito a sostegno dei soggetti diversamente abili dell'Aias (lo troverete da Massimo Mininni nella libreria Dicandia di corso Garibaldi), ne ho abbozzato il racconto cercando di porre l'accento sull'estrema modernità di una costruzione che per il 1895, anno inaugurale, era il giusto matrimonio fra il bisogno collettivo di misurare pubblicamente il tempo e l'ansia di progresso della città di Barletta. Da allora, sono dunque trascorsi 111 anni: l'orologio di San Giacomo ha continuato a battere le ore scandendo la vita di generazioni intere di barlettani, e sarebbe stato un grave peccato tenerlo muto ed in silenzio, con le campane rotte e qualche acciacco edilizio. Va ricordato che dopo il cannoneggiamento dei tedeschi a settembre del 1943 ci fu addirittura una sottoscrizione popolare per ricostruirlo: simbolicamente, il bronzo delle sue campane è finito per diventare l'oro delle due medaglie al merito civile ed al valor militare».
E poi: «Ecco perché l'ultimo consiglio comunale prima dello scioglimento decretò nel mese di settembre di utilizzare una parte degli avanzi di amministrazione pari a 30.000 euro per provvedere a ridare voce all'orologio, con il rifacimento delle campane recanti lo stemma cittadino (lavoro affidato alla ditta Pellegrino di Squinzano) ed interventi di natura edilizia (affidati all'impresa Di Bari Costruzioni). L'intera operazione sembra essere finalmente giunta in dirittura d'arrivo, come tutti possiamo testimoniare passando da quelle parti. In attesa di rivedere l'orologio di San Giacomo tornato all'antico splendore, permettemi di chiudere questo mio intervento con un pensiero a Cosimo Damiano Mennea, l'orologiaio che per decenni è stato l'angelo custode di San Giacomo, dei suoi ingranaggi e dei suoi piccoli gesti quotidiani. Un uomo semplice, spentosi l'anno scorso nello struggente desiderio dei rintocchi dell'orologio. Questi lavori credo sia giusto dedicarli soprattutto a lui da parte dei barlettani e di tutti gli abitanti del rione San Giacomo. Grazie».
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 05/03/2006Clicca qui per visionare la galleria fotografica sull'Orologio di San Giacomo durante la collocazione dei ponteggi fra l'11 ed il 19 febbraio 2006