E' tuttora l'unica in Italia dove si accede direttamente in un sito archeologico di fama internazionale. Canne della Battaglia, inaugurata il 29 agosto 1954, può essere chiamata "la stazione di Annibale", col suo porticato ispirato all'architettura dell'antica Roma e soprattutto per quei medaglioni ripresi dalle monete in uso a Cartagine nelle Guerre Puniche.
Una stazioncina in miniatura ma col grande fascino di quella battaglia del 216 avanti Cristo e la familiarità coi luoghi dove archeologia e ferrovia si fondono dal 1894, allorché venne costruita sul tracciato del binario che da Barletta portava a Spinazzola lungo l'omonima ferrovia dalla costa all'entroterra.
L'aspetto attuale si deve ai lavori di ristrutturazione scaturiti negli anni Cinquanta dal forte richiamo dei luoghi (la fermata si chiamava "Canne scavi"), perché originariamente era un semplice casello di servizio: fu infatti nel 1894 che le maestranze della ferrovia vollero lasciare un segno erigendo la colonna che ancora oggi è lì, colonna rinvenuta sul posto (scavi successivi l'hanno ricollegata alle componenti edilizie della domus romana databile primo secolo visibile alle spalle nelle cosiddette Terme di San Mercurio) e che è rimasto l'unico simbolo fino al 1939, quando sotto il regime fascista fu eretta sulla sommità della Cittadella la colonna su piedistallo di granito recante le celebri frasi di Polibio e Tito Livio divenuta poi logo ufficiale del sito archeologico.
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