In un Mezzogiorno che è un museo diffuso, ricco di castelli, bastioni, case nobiliari, chiese e dove è localizzato il 50% del patrimonio archeologico nazionale, con i 4/5 dei siti a ingresso libero, il problema non è aumentare quantitativamente l'offerta culturale, triplicata dal 1992 al 2006, ma il miglioramento qualitativo dei servizi e la riqualificazione e il recupero delle strutture.
Proprio in questi ambiti sono pronti a partire i cantieri al Museo di Castel del Monte (3 milioni il valore delle opere progettate), al Museo nazionale archeologico di Taranto (20 milioni), al Parco archeologico delle Mura messapiche a Manduria e nell'area archeologica di Satùro a Marina di Leporano (13 milioni) e nei Musei Archeologici di Melfi e Venosa (quattro milioni di euro).
ALESSANDRA FLAVETTA
Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno on the web
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