Banderuole pericolose vicino al vecchio ponte della ferrovia Barletta-SpinazzolaSpinazzola - Finiranno con il cadere sulla testa di qualcuno le banderuole che delimitano l'altezza del ponte ferroviaria della linea con Barletta ubicato sulla strada che dalla Basilicata giunge a Spinazzola. Alcuni mesi fa si è tentato, senza esito, di sensibilizzare le autorità proposte al fine di scongiurare eventuali danni. Le banderuole continuano ad oscillare al vento pericolosamente ed in più qualcuna di queste si è persino sganciata ultimamente dalle catene che le collegano al palo metallico. Una bella attesa vedere come e in che misura qualcuno riuscirà magari a farsi male.
Il ponte (sopra cui scorre la ferrovia) è un budello concepito molti anni fa quando il traffico che interessava la zona non andava oltre qualche calesse o piccolo camion. Oggi è un impedimento al transito dei veicoli, specie i grossi automezzi costretti a compiere giri viziosi per entrare in città. Le aspettative per rendere più fluida la viabilità per alcune aziende che si sono insediate nell'aree vicino la stazione di Spinazzola, proprio vicino al ponte, da tempo risultano deluse.
Quel viadotto che tutti dicono «deve essere abbattuto e ricostruito secondo le nuove esigenze della città» è li più solido che mai . Dalla strada che passa sotto il «ponte budello», si raggiunge oltre ai paesi lucani come Palazzo San Gervasio, Genzano, Venosa, Lavello anche la strada Bradanica. Una via di comunicazione a scorrimento veloce che da Matera giunge sino a Foggia. Tratto di strada che oltre a portare gli operai a San Nicola di Melfi ogni giorno, dove si è insediata la Fiat, conduce all'autostrada, precisamente al casello di Candela della «A16 Napoli-Canosa». E' intuibile quindi l'importanza di servizio di questa strada che di fatto un ponte stretto, basso e in curva, impedisce.
«Quando si parla della necessità di infrastrutture nel Paese, di dare servizi ad aree dove sono insediate aziende produttive, forse, si intende anche l'abbattimento di alcune barriere che impediscono la migliore conduzione delle attività». Ad esternare da sempre questo pensiero è uno degli imprenditori penalizzati da quel ponte, Rocco Pisicchio. Il quale si dichiara disilluso da ogni promessa fattagli da tutti gli amministratori che si sono in questi anni succeduti.
Aggiunge con una punta di amarezza: «credono di riuscire a prendermi in giro promettendo soluzioni. Il problema non è solo mio è della città. Le loro promesse sono un disastro, peccato non capire la valorizzazione di quell'intervento, quello che può significare per tutti un nuovo ponte». Le banderuole dopo mesi restano quindi al vento, come le promesse.
Cosimo Forina
Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 15/03/2006