Solo facendoci particolare attenzione, alzando il naso all'insù, i dettagli stonati si notano nell'insieme armonico: ma li devi andare a cercare con la lente d'ingrandimento. Eppure sono là da anni, magari da secoli, senza essere stati mai notati grazie alla bellezza circostante di tutta una strada. Via Nazareth, la strada "signora" delle sette rue barlettane, ci regala sempre qualche sorpresa, anche bruttina, ma ce la regala. Oggi è una strada con vari cantieri aperti, ubicati su palazzi in corso di restauro.
Ti aspetti dunque, come puoi anche vedere, un restauro eccellente, di quelli che evitano sfregi o brutture. Invece, da una più accurata visione a occhio nudo e poi fotograficamente documentata come mostriamo ai Lettori, ecco spuntare alcuni "abusi", piccoli ma significativi, cicatrizzati dal tempo di questi secoli in cui sono stati consumati e che la storia, quella minima, ci sa restituire: per conoscere meglio come siamo fatti, noi barlettani, rispetto al piccolo mondo dove abitiamo e che utilizziamo materialmente.
In questo caso, materia è la pietra: non la pietra delle lapidi, da onorare e rispettare, ma la nuda pietra delle mensole, dei cordoli, quella pietra umile ma robusta. Date un'occhiata ai cordoli nei particolari che vi offriamo. Facciate e prospetti bellissimi, costruiti nel Medioevo, sono stati "picconati" dagli scalpellini che vennero secoli dopo per scavare canaline dove collocare tubature di scolo di acqua piovana.
Oppure per far salire da qualche locale a piano terra su su fino al soffitto una canna fumaria o simili strutture aggiunte dal... progresso. Così una bella facciata a punta di diamante è stata scavata longitudinalmente per far posto ad una canalina di scolo. Oppure puoi anche scoprire due antiche aperture o porte o varchi di accesso medievali in seguito murate per diventare parete unica e magari nascondere un ampliamento di volumetrie interne...
Anche questa è Storia.
NINO VINELLA
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