02/10/2012. AD UN ANNO DAL CROLLO DI VIA ROMA: COME UN TRAGICO FILM GIA’ VISTO DOPO IL CROLLO DI VIA CANOSA DEL 16 SETTEMBRE 1959. LA STORIA RITORNA SEMPRE A FAR PAGARE IL CONTO A CHI VUOLE FARCI PERDERE LA MEMORIA. .
E’ come rivedere un film purtroppo già visto dove potremmo anche prevedere cosa accadrà: fra un giorno, una settimana, un mese. Ecco perché oggi siamo vicini ai parenti delle cinque vittime del crollo di via Roma di un anno fa. E tutti, loro e noi con loro, riviviamo proprio in queste ore la tragedia del 16 settembre 1959, cinquantadue anni fa, nel crollo della palazzina di quattro piani in Via Canosa al numero 7, col nefasto bilancio di 58 morti e Barletta sbalzata sulle prime pagine di tutta Italia come esempio a carattere nazionale del costruire per l’avidità della speculazione, senza regole e senza rispetto alcuno per la vita umana.
E fra un paio di mesi dovremo ricordare anche i sessant’anni dalla prima catastrofe del genere, il crollo del 7 dicembre 1952 in via Magenta con dodici morti. Una lunga catena di dolore e di strazio. Oltre i processi e le ricostruzioni storiche, non possiamo né vogliamo dimenticare che ne va sempre di mezzo, ieri come oggi, la vita di vittime innocenti, quando tutto ciò si mescola al vissuto di una città che ne soffre e ne prova dolore contro chi non ne ha invece vergogna... Per Barletta la nostra storia, la storia dei 58 innocenti uccisi dal crollo di via Canosa è stata sempre scomoda: ma il nostro impegno di oggi, rafforzato dal ripetersi drammatico della stessa sequenza di fatti come se il tempo si fosse fermato sulle lancette delle 6,45 di quella maledetta alba tragica di mercoledì 16 settembre 1959, ci sprona a proseguire nel cammino intrapreso fin dal 2009 in occasione dei cinquant’anni dalla più triste pagina della storia italiana del secondo Novecento. Abbiamo in pieno svolgimento da tre anni un preciso progetto di recupero di una memoria che sembrava ormai dimenticata ma che oggi ci condanna tutti a rivivere un passato che solo alla luce di una precisa ricostruzione di episodi, fatti e testimonianze (specie giornalistiche in assenza degli atti processuali che ormai sono introvabili perché distrutti a Palazzo di Giustizia a Trani) può dare dignità ad un evento definibile come autentica tragedia italiana. E’ questo un progetto ampiamente condiviso sulle fonti informative e di archivio, che sfocerà nella presentazione fra due settimana, in occasione della terza giornata in memoria di tutti i martiri da malaedilizia, del libro “Quando il giornalismo fa la storia”, raccolta di tutte le pagine della stampa nazionale all’indomani del crollo di Via Canosa. Una grande lezione di giornalismo destinata alle scuole di Barletta con il solo aiuto di amici e di sponsor, senza un solo centesimo di oneri a carico di enti pubblici. Ma che ha nelle sue vene tutto ancora intatto il sentimento di rabbia mai sopita, di sdegno assoluto verso chi ha ricostruito palazzi e palazzi su di un suolo che Barletta doveva conservare preservato ed intatto come sacrario, di umana pietà mista a volontà di attestare un comportamento letteralmente omicida e criminale in assenza di controlli. Continueremo così pubblicamente e sempre con tutta la nostra forza, col nostro massimo sdegno ed esecrazione a denunciare gli atti amministrativi disattesi, i controlli non esercitati, i giochetti sulla pelle degli altri per qualche volumetria in più. Chi non conosce o si nasconde la propria Storia, compreso il malaffare, é condannato purtroppo a riviverla! Nino Vinella Giornalista e Portavoce GRUPPO DI LAVORO “BARLETTA VIA CANOSA SETTEMBRE 1959-2009”
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