La recensione del nostro Direttore Nino Vinella.

“Stamattina passo in via Cialdini e proprio a mezza strada, fra la sua casa-atelier e Palazzo Della Marra, mi chiama insistente Paolo Vitali per invitarmi, con garbo ma pressante, a visitare la sua mostra. Lì su due piedi…

Accetto. Varchiamo l’antico portone, ed è Vitali a farmi da cicerone nella visita privata alla sua rassegna: dieci tavole sulla Taranto di oggi violentata dalla vicenda Ilva ma che traggono origine da una sua memoria sugli Ori della Taranto magno greca di qualche anno fa.

Paolo Vitali è una valanga di sentimenti, emozioni e parole. Passa ad illustrarmi una tavola dopo l’altra, compresa quella in cui dipinge anche un Nichi Vendola sospeso per aria tra una ciminiera ed un fiore. Quasi una critica politica, come gliel’hanno definita gli amici del governatore pugliese mettendo in guardia l’artista…

Ma lui è tenace, punta il suo pennello contro la violenza commessa sulla Taranto di oggi, passata in rassegna nelle sue dieci tavole, che partono dal simbolo stesso di quella mostra sugli Ori (due mani-schiaccianoci di elegante derivazione ellenistica) e terminano nell’immagine dei giovani senza un futuro possibile.

Il tutto attraverso un percorso compiuto da Vitali che riemerge da questa visita soddisfatto di avermi trasmesso le sue sensazioni artistiche ed incoraggiato dalla mia idea: realizzare un analogo percorso dedicandolo a Canne della Battaglia, al suo stato attuale di bella dimenticata dalla politica, e di prepararlo per la primavera del 2013.

“Ci penserò su” è stata la sua promessa…