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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

10/01/2013.  CANOSA DI PUGLIA - VOCI NEL BUIO: MED-EA. UNA SUGGESTIVA AMBIENTAZIONE NELLE CAVE LEONE PER LA TRAGEDIA DI EURIPIDE IN CHIAVE MODERNA.

L'attività culturale del 2013 è stata inaugurata da “MED-ea”, rappresentazione teatrale svolta in due spettacoli (16.30 e 20.30), nella suggestiva location delle “Cave Leone” a Canosa di Puglia, il 05 gennaio.

Lo spettacolo è stato curato dall'Associazione culturale “U' munacidde” di Gravina in Puglia (BA) e promosso dall'associazione culturale “Canosa sotterranea”, dalla Fondazione Archeologica Canosina, dalla Soc. Coop. “Dromos.it” e dalla Pro Loco di Canosa. L'evento è stato patrocinato dalla Provincia di Barletta-Andria-Trani e dal Comune di Canosa di Puglia.

La realizzazione teatrale è stata possibile grazie alla regia di Loredana Savino e delle interpreti (Maria Luisa Capurso, Marta Gadaleta, Antonella Lacasella, Cristina Lacirignola, Rosalba Santoro, Loredana Savino), aiuto regia Fabio Caruso, sceneggiatura di Loredana Savino e Fabio Caruso, costumi di Donatella Scarati, direttore di produzione Mirna Piccirillo.

La rappresentazione è ispirata all'omonima tragedia di Euripide. Medea è la regina dell'antica Colchide (regione sul mar Nero, corrispondente all'attuale Georgia), che sposa il greco Giasone ed aiuta il marito a conquistare il vello d'oro. Dopo tale impresa essi si trasferiscono a Corinto, dove Giasone stringe legami col re Creonte, ma s'invaghisce della figlia di quest'ultimo al punto da ripudiare Medea, per sposarsi con la principessa corinzia ed ambire al trono.

Medea, affranta dalla scelta del marito, si vendica della sua infedeltà uccidendo prima l'amante di Giasone ed il padre Creonte e poi i suoi stessi figli.

La singolarità di questo adattamento teatrale è che sei attrici interpretano un unico personaggio: Medea.

Va aggiunto, poi, che l'altro protagonista è stato il buio della cava, che grazie al silenzio generale ha accentuato la drammaticità dei lamenti, dei sospiri, delle grida furiose, dei pianti e del dolore di una donna illusa e tradita che, nella disperazione, consuma la propria vendetta.

Si è trattato di uno spettacolo unico. La rappresentazione è stata itinerante, si è svolta lungo i cunicoli tufacei delle “Cave Leone”, esempio di archeologia industriale cittadina, che per l'occasione ha dimostrato anche di essere un contenitore culturale-teatrale; un luogo autentico che rappresenta l'identità del nostro territorio: la nostra storia, la nostra arte, la nostra economia, le nostre tradizioni. Considerata la notevole presenza di turisti forestieri, giunti per l'occasione, Cave Leone sono una delle locations da sfruttare, per rilanciare l'immagine culturale e turistica di Canosa.

A tal proposito, bisogna aggiungere che il tufo e le sue cave sono il biglietto da visita del nostro territorio, non solo per la presenza delle cave tufacee, ma anche per le gallerie sotterranee delle cantine vinicole e soprattutto per le varie sepolture “a camera” preromane (IV sec a.C.), disseminate nel territorio, ricavate dal banco calcarenitico del sottosuolo e che rappresentano un unicum nel vasto mondo dell'archeologica occidentale.

Francesco Specchio





 

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