Dal 2 al 9 aprile: quali iniziative si terranno, quali no.
Quattro Soprintendenze non aderiscono


Bari - Settimana della Cultura (ottava edizione) tra le polemiche. Dal 2 al 9 aprile, chiese, mostre e musei aperti, ma in Puglia quattro Soprintendenze non aderiscono in segno di protesta contro i tagli della Finanziaria 2006, a causa dei quali era già in atto lo «stato di agitazione». Il risultato è che gli eventi si svolgeranno sicuramente in tono minore rispetto alle precedenti edizioni.

«Se avessimo avuto più fondi, avremmo fatto di più», ha ammesso lo stesso direttore regionale dei Beni Culturali Ruggero Martines alla conferenza stampa di presentazione. «Ma - ha aggiunto il direttore regionale - per spirito di servizio faremo il massimo». E quindi aperture straordinarie, visite guidate e ingressi ridotti (anche per la visita alla mostra su De Nittis e Tissot a Barletta), tour nei castelli, esposizioni fotografiche. Non si faranno invece le anteprime archeologiche previste a Bari e a Egnazia, così come non ci saranno gli spettacoli di danza barocca a Gioia del Colle e i laboratori di restauro per studenti o la mostra sulle porte bronzee di Canosa.

In una lettera aperta, archeologi, architetti, archivisti e storici dell'arte hanno spiegato l'astensione della Soprintendenza «Psae» di Bari e Foggia, Lecce, Brindisi e Taranto, della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia, della Soprintendenza Archivistica della Puglia e dell'Archivio di Stato di Bari. «La decisione - si legge nella lettera aperta - è stata presa a seguito delle proteste, già rese note, sulle condizioni in cui versano gli Istituti periferici del Ministero e la cultura in Italia e in adesione allo stato di agitazione promosso da Cgil e Cisl nazionali. Chi opera da anni nelle Soprintendenze sa che non è possibile valorizzare i beni culturali se non si ha alle spalle una seria e incisiva politica di tutela», scrivono i funzionari, che parlano tra l'altro di «svuotamento delle strutture pubbliche» e di «pericoloso indirizzo».

Nella lettera, i dipendenti in agitazione sottolineano che i tagli ai Beni Culturali «dimostrano l'assenza totale di una prospettiva di investimento e indebolisce la possibilità di fare tutela sul territorio, come dimostra il comma che ha soppresso l'indennità di trasferta a tutti i dipendenti pubblici». Da tempo archeologi e architetti hanno denunciato le carenze esistenti in diversi musei pugliesi, lamentando persino i tagli ai servizi di pulizia, ai materiali e non soltanto alla diaria di missione (appena 85 centesimi orari). La Settimana della cultura «alla luce di questo nuovo e pericoloso indirizzo si svuota di contenuti per diventare una vetrina priva di prospettive reali», scrivono i funzionari. Nonostante le polemiche, la Settimana apre con alcune novità (di cui riferiamo diffusamente nelle singole edizioni locali): Castel del Monte avvia proprio in questi giorni un importante programma multimediale, il castello svevo di Bari apre in modo continuativo la sala multimediale, il museo civico di S. Severo ha organizzato persino un'apertura notturna, a Brindisi si terrà un convegno su «Porti, fari e centri storici», l'Archivio di Stato di Taranto metterà in mostra documenti e immagini sui riti della settimana santa. A Foggia visite al Museo civico, a Lecce al Museo provinciale Castromediano.

Enrica Simonetti

Fonte: La Gazzetta del Nord Barese 28/03/2006

Nella foto, il direttore regionale Martines e il soprintendente Benedettelli