15/01/2013. IN MOSTRA A PADOVA DA SABATO I NOSTRI 16 MIGLIORI DE NITTIS PER LA PIU’ GRANDE ESPOSIZIONE MAI REALIZZATA: FRA POLITICA, ELEZIONI COMUNALI PROSSIME VENTURE, LA RIVEDREMO A BARLETTA, MAGARI GRAZIE AL COMMISSARIO PREFETTIZIO?....
Non sappiamo se l’invito ufficiale sia già pervenuto da Palazzo Zabarella di Padova al Palazzo di città qui a Barletta. Questo prossimo sabato 19 s’inaugura infatti quella che la critica definisce già “la più ampia rassegna mai dedicata in Italia a Giuseppe De Nittis”, motivo per cui la Giunta comunale di Barletta, con delibera n. 118 votata alle ore 16,00 del 19 luglio ultimo scorso, ha approvato il prestito di 16 fra le più importanti opere dell’artista alla Fondazione Bano nella città veneta fino a domenica 26 maggio.
Mi dico: una rappresentanza del nostro Comune ci dovrebbe essere, perbacco! Ci andranno a titolo personale ed in forma strettamente privata, magari spesandosi la trasferta con parte delle indennità pregresse, i componenti di quella giunta, ex sindaco Maffei in testa? Ma Padova non è Parigi, e rispetto alla megatrasferta di ottobre 2010 al Petit Palais, con codazzi al seguito e code polemiche su chi e cosa si era dovuto pagare, la differenza sta nello stile… impressionista della “spending review” e soprattutto nel fatto che oggi siede a Palazzo di città il commissario prefettizio. Al quale un qualche cosa bisognerebbe pur domandare. Cosa?
Diamo un’occhiata alla delibera che autorizza il prestito dei De Nittis a Padova. Innanzitutto l'elenco delle tele con relative cornici ed il relativo importo assicurato "da chiodo a chiodo": Lungo l'Ofanto (euro 200.000); Ponte (euro 150.000); La Signora De Nittis col figlio (euro 300.000); Westminster Bridge, studio (euro 300.000); Passa il treno (euro 500.000); Perla e conchiglia (euro 300.000); Passeggiata invernale (euro 300.000); Presso il lago o ritratto di donna (euro 90.000); Figura di donna (euro 300.000); Giornata d'inverno (euro 1.000.000); Signora in giardino (euro 200.000); Alle corse di Auteil o sulla seggiola (euro 1.000.000); Il salotto della Principessa Matilde (euro1.000.000); Colazione in giardino (euro 1.000.000); Cantiere (euro 200.000); Autoritratto (euro 400.000).
Ancora una volta, oltre all'intrinseco valore artistico, sorprende, in questi tempi di crisi, di tagli alla cultura e di crisi degli enti locali, il significativo valore economico quotato da De Nittis sui listini dei mercati d'arte: per sole sedici opere, il valore assicurato è pari alla bellezza di 7 milioni e duecentoquarantamila euro! Un autentico capitale, ancora più considerevole se rapportato a tutta intera la quadreria De Nittis in Palazzo Della Marra: ora che si parla di bilanci o dei “gioielli di famiglia” e di dare un giusto valore alle proprietà del Comune di Barletta, sono davvero cifre da capogiro!
Andiamo a leggere oltre. Quella delibera conteneva in fondo, quasi a voler addolcire la pillola tantinello amara di veder partire ancora una volta tutti questi capolavori, la frase magica finale, quasi l’elisir d’amore: “Il sindaco ha espresso parere positivo alla collaborazione con la Fondazione Bano, e di conseguenza al prestito delle opere sopra elencate, auspicando che la mostra venga trasferita per intero a Barletta presso la Pinacoteca Giuseppe De Nittis dopo la chiusura a Padova prevista a maggio 2013. Tale possibilità consentirebbe al Comune di Barletta di accogliere la grande esposizione monografica mai realizzata in Italia, con le opere provenienti oltre che da collezionisti privati dai musei francesi ed americani, dando l’occasione altresì ai nostri concittadini e all’intera Puglia di ospitare la più ampia produzione delle opere difficilmente reperibili presso musei e collezioni private sia in Italia che all’estero”.
Ipse dixit, allora disse quel sindaco che ora non c’è più e che da parte dei suoi stessi del PD è stato “licenziato” con firma notarile perché accusato d’essere a capo di una giunta inefficiente. Così tocca ora, stando alla regola della continuità amministrativa, proprio al Commissario prefettizio tramutare quell’auspicio in una “garanzia reale”: chiusa a Padova, la grande mostra denittisiana faccia armi e bagagli verso Palazzo Della Marra, come auspicato da quel sindaco e come ci aspettiamo tutti noi Barlettani, che dei De Nittis siamo e restiamo proprietari da quando nel 1914 la vedova Léontine ce ne volle fare donazione. Ma che ancora dobbiamo studiare per trarne giusto profitto e adeguata valorizzazione.
C’è solo un piccolo dettaglio: che la mostra a Padova chiuderà proprio al termine della nostra campagna elettorale, quando si andrà a votare domenica 9 giugno per nuovo sindaco e nuovo consiglio comunale.
Ci riusciremo a mettere anche questo nelle “primarie” della nostra Cultura?
Nino Vinella, giornalista martedì 15 gennaio 2013
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