07/02/2013. CANNE DELLA BATTAGLIA - FALSI STORICI: GLI ELEFANTI DI ANNIBALE NON C'ERANO... MA OGGI I CINGHIALI CI SONO DAVVERO! ALLARME PER LE CAMPAGNE NELLA ZONA DI SETTE PONTI.
E' sempre tempo di... "falsi storici". Nella famosa Battaglia di Canne gli elefanti di Annibale non c'erano. Ma oggi a Canne della Battaglia i cinghiali ci sono, e come!
Animali mai prima visti in quest'area, ora sono diventati di casa, fino a suscitare un vero e proprio "allarme cinghiali" anche nella zona di Canne della Battaglia. E così la notizia dell’eccessivo ripopolamento di questa specie all’interno di un Parco esistente (Alta Murgia), diffusa ieri sui costi per i danni alle colture, riguarda pure un parco… che non c’è, quello fluviale dell’Ofanto ormai da oltre cinque anni esistente solo sulla carta e sui tavoli politici della Regione. Forse perché nessuno si è ancora messo d’accordo sul Comitato di gestione e relative poltrone? Dunque il fenomeno è da affrontare non tanto nell’immediato di queste nuove presenze nella fauna locale, quanto nella soluzione per l’appunto politica al problema, soluzione giuridica ed organizzativa relativa alle funzioni del (mai nato veramente) Parco dell’Ofanto annessi e connessi. Oltre che dei cacciatori, mettere anche nel mirino della “spending review” i cinghiali è davvero paradossale, ma ci tocca tutti noi del territorio a questo punto. Il fatto. Una intera piccola mandria di cinghiali (un maschio e due femmine con relativi cuccioli) è stata avvistata nell’area di Canne della Battaglia fra la località “Sette Ponti” (linea ferroviaria Barletta-Spinazzola) e l’Ofanto, con la strada provinciale “Salinelle” quale striscia d’asfalto sulla quale talvolta singoli animali hanno incrociato gli automobilisti di passaggio senza tuttavia incidenti. Solo curiosità… Inizialmente la presenza dei cinghiali a Canne della Battaglia era considerata temporanea, riconducibile a perdita di orientamento del singolo individuo. Ma più attente osservazioni hanno stabilito che i cinghiali hanno preso stabile domicilio nella zona, stanziandosi e mettendo su... casa in un habitat evidentemente a loro adatto per condizioni ambientali e quant'altro di favorevole. In questa storia, c'é ovviamente il risvolto della medaglia. A stagione venatoria aperta, i cacciatori hanno dunque qualche preda in più per le loro azioni, a dimostrare che la fauna selvatica del basso corso dell’Ofanto (zona protetta nel Parco) attinge nutrimento e riparo proprio nelle terre sugli argini e dintorni. Gli agricoltori sono preoccupati per la "passione" dei cinghiali verso radici ed altro nei terreni coltivati. Dunque con inevitabili ripercussioni anche sulle colture.
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