27/04/2013. CANOSA - BENE LE VISITE GUIDATE DEL 25 APRILE AL PATRIMONIO CULTURALE DELLA CITTA'.
Un 25 aprile splendido, quello che è appena trascorso da poche ore!
Sarà stato merito del tempo, del chiarore di un cielo inimitabile o dei profumi di fresie e ginestre, che ormai da qualche settimana, dominano incontrastati nell’aria di Canosa.
Uno scorcio … una visione, gli splendidi paesaggi immortalati da De Nittis, voli di nuvole zuccherose che sormontavano i policromi riflessi delle case antiche di Canosa sul borgo e nel Corso San Sabino.
Perdonate la digressione poetica, ma questo è ciò che hanno vissuto le centinaia di persone che hanno scelto di festeggiare la Liberazione d’Italia a Canosa. Iniziative? Poche e semplici, tuttavia funzionali.
I musei (Palazzo Iliceto e Palazzo Sinesi) con i loro tesori, non sembravano semplici cattedrali nel deserto ma scrigni da scoprire, ricchi di interrogativi e scorci che a distanza di anni continuano ad affascinare, con i riflessi della pittura rosa delle anfore, dei miti dionisiaci nelle figure, dei culti orfici nelle forme.
La Civiltà Dauna che si dispiega nelle spirali di semplici linee geometriche, mentre dalle teche partono riflessi che più di una macchina fotografica ha voluto immortalare.
La cupola riscoperta della Cattedrale di San Sabino, con il suo misticismo concentrico, invitava a riflettere sulla profondità del primo cristianesimo, con uno sguardo sempre più profondo verso un oriente oggi irriconoscibile. Il Battistero, svettante su un prato fiorito, sembrava posarsi sulle delicate spighe, quasi a simbolo di un’ancestrale armonia.
E’ questo quello che il visitatore ha più volte riferito. Un senso di armonia, bello a sentirsi e a vedersi. San Leucio, con i suoi capitelli dai volti decisi e le colonne tra gli ulivi secolari.
Persone che decidono di passeggiare tra i viottoli tufacei, tra piante silenziose, tra persone a cavallo.
Peccato che in pochi abbiano visto gli Ipogei Lagrasta.
Si addita contro la mancanza dei cartelli turistici, che comunque hanno portato tutti alle altre destinazioni!.
Tutto è migliorabile … con un sorriso in più e un buon piatto di cucina di tutti i ristoratori della Città, veri esperti della tradizione culinaria.
Tra fave fresche e pane fragrante, un buon goccio di Nero di Troia, in ricordo della visita di Ungaretti. Solo che le case non sono più semplici bussolotti bianchi dai tetti di terracotta … e ancora oggi molti visitatori, scoprono questa terra meravigliosa e i suoi sapori, inscindibilmente fusi con la cultura archeologica e paesaggistica.
Peccato il dover rispondere sull’interrogativo di un Museo Nazionale, ma siamo fiduciosi nelle Istituzioni preposte, sapendo che non rimarranno insensibili alle richieste di un mutato orgoglio locale, che chiede di essere rappresentato per quello che è e quello che potrebbe diventare.
Consola e arricchisce il sentirsi dire che i Palazzi adibiti ad esposizioni e Musei, siano dei veri e inaspettati gioielli, ripagando tutti della dedizione quotidiana e del lavoro speso per renderli tali.
Un grazie a tutti coloro che hanno scelto Canosa per ricordare la Liberazione. Un grazie a coloro che l’hanno riempita di fiori e di sapori, così che quando la giornata è finita abbiamo avvertito quel senso di soddisfazione che vale molto più di tante altre cose.
Canosa di Puglia – Dove vivere la Storia è sempre una emozione diversa!
Sandro Giuseppe Sardella
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