10/05/2013. BARLETTA - SABATO 11 MAGGIO SI COMPLETA IL POLO MUSEALE CON L'INAUGURAZIONE AL CASTELLO DEL LAPIDARIO NELLE SALE DEDICATE A FEDERICO II DI SVEVIA..
Sabato 11 maggio 2013, alle ore 18 saranno aperti al pubblico il Lapidario e le Sale Sveve del Museo Civico, nelCastello di Barletta. Interverranno il vice Presidente della Regione Puglia prof.ssa Angela Barbanente, il Direttore regionale per i Beni Culturalie Paesaggistici della Puglia prof. Gregorio Angelini, il Commissario Straordinario del Comune di Barletta, dott.ssa Anna Maria Manzone, la responsabile del progetto, dott.ssa Emanuela Angiuli ed il Dirigente comunale del Settore Cultura, Col. Savino Filannino.
L’apertura delle sale dedicate al Lapidario e a Federico II del Museo Civico di Barletta, rappresenta il completamento del progetto Polo Museale “Città di Barletta” avviato dall’Amministrazione Comunale fin dal 2006, grazie ai finanziamenti regionali destinati agli allestimenti museali di questa Regione.
Il Polo Museale, composto dalla Pinacoteca “Giuseppe De Nittis” e dal Museo Civico del Castello rende finalmente fruibile un patrimonio architettonico, storico ed artistico di straordinaria ricchezza sia per la qualità delle opere che per la loro unicità.
Il Castello, fra i più maestosi dell’architettura di difesa della Puglia, raccoglie in esposizione permanente, nelle sale del primo piano, le quadrerie dei dipinti donati alla città da grandi collezionisti cui si devono le raccolte delle opere datate fra la fine del 1300 fino agli anni ’40 del 1900.
Le sale del Lapidario che precedono la sezione dedicata a Federico II, raccolgono l’insieme del materiale del Castello di Barletta, ricavato da una selezione tra ben 329 opere lapidee, databili dal V secolo d. C. all’Età Barocca, riportando alla luce, tra la varietà dei manufatti e l’importanza storico-artistica degli oggetti, il grande tesoro dei reperti di architettura e scultura provenienti in gran parte da Barletta e dal suo territorio.
Nelle sale rinnovate da una concezione museografica rispettosa delle strutture e al tempo stesso essenziale e dinamica, “scorrono” i segni incisi sulle lastre: si tratta a volte di frammenti scultorei, a volte di figure di antichi ieratici cavalieri di ordini religiosi, di stemmi araldici, simboli di casati o di alleanze nuziali, di storie di pace e di guerre, di mestieri e di professioni, mentre la visione d’immagini multimediali ricavate da codici miniati squillanti di colori e di forme, trasformano le pareti in grandi schermi di accompagnamento nel regno di Federico II.
La connessione tra il tema delle antichità provenienti dai dismessi monumenti di Barletta, città ponte tra Occidente e Oriente (che tra XIV e XV secolo diviene il secondo centro del Regno di Napoli per ricchezza economica e potenza marittima-mercantile), e la sala del Museo in cui è esposto il busto federiciano si esprime tramite un percorso per immagini ovvero attraverso una galleria iconica composta da proiezioni delle più belle ed importanti miniature, sculture e illustrazioni direttamente riferibili all’epoca sveva.
Nelle sale federiciane, denominate Palatium, il busto dell’imperatore svevo, grazie ad un allestimento scenografico, ispirato alle raffinate architetture dei castelli pugliesi abitati dall’Hohenstaufen, ritrova definitivamente una posizione di assoluta centralità e monumentalità all’interno dello spazio museale.
Fonte: Comune di Barletta L’Ufficio Comunicazione
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