12/05/2013. BARLETTA – NEL POLO MUSEALE AL CASTELLO ANCHE FEDERICO II RISISTEMA CASA: PIU' SPAZI ESPOSITIVI, LAPIDARIO ED UNA SEZIONE DEDICATA ALL’IMPERATORE SVEVO. “SICURAMENTE LUI IN QUEL BUSTO” DICONO GLI ESPERTI. MA DEI FONDI REGIONALI, NULLA SU RISORSE CITTADINE.
Un progetto dedicato a Federico II di Svevia, che fece di Barletta e del territorio circostante un punto fondamentale della sua storia, ha prodotto un ulteriore tassello del Polo Museale barlettano. Il lavoro è frutto di uno sforzo reciproco della Regione Puglia e del Comune di Barletta.
Nella serata di ieri si è svolta l'inaugurazione dello spazio museale dedicato al lapidario e a Federico, ovviamente includendo il busto attribuito all'imperatore.
La conferenza iniziale nella sala rossa ha visto la partecipazione dell'Assessore regionale alla qualità del territorio, Angela Barbanente e del Commissario prefettizio di Barletta, Anna Maria Manzone.
Barbanente ha sottolineato la necessità di rendere le tante ricchezze del patrimonio pugliese, patrimonio collettivo fruibile e apprezzabile da tutti.
«Abbiamo bisogno dei musei» ha proseguito l'assessore, per superare definitivamente la non conoscenza del territorio: «La Puglia solo negli ultimi anni ha cominciato a lavorare alla riscoperta del territorio in chiave turistica».
Il dott. Francesco Di Ciaula, in qualità di consulente della musealizzazione del materiale lapideo, ha spiegato l'organizzazione degli spazi e i criteri utilizzati per l'esposizione, organizzati al piano terra della parte occidentale del castello. Le sale dedicate sono cinque: la prima e stata dedicata all'archeologico; la seconda contenente stemmi anche di alcune famiglie barlettane; la terza e la quarta sala sono dedicate a particolari proiezioni rievocanti immagini del periodo federiciano, seconde solo all'esperienza dell'esposizione presso la reggia torinese di Venarìa; l'ultima sala è quella che custodisce il busto di Federico II, con una scelta espositiva originale, in cui si esalta il valore 'divino' di cui l'imperatore amava fregiarsi.
Il pezzo più antico della collezione esposta è un vaso del III sec. a.C., degno di nota è anche il "Sarcofago degli Apostoli" della fine del IV secolo.
È intervenuto, inoltre, il dott. Gregorio Angelini, direttore della Soprintendenza regionale, e la dott.ssa Emanuela Angiuli, già incaricata di realizzare il polo museale a Barletta.
Per la verità i piani iniziali prevedevano uno spazio dedicato esclusivamente a museo archeologico, riutilizzando il tantissimo materiale ancora conservato ma non esposto nello stesso maniero.
Non può passare inosservato che del consistente contributo regionale e comunale nulla è stato indirizzato ad aziende e addetti del territorio.
Di Ciaula ha, inoltre, ha asserito che «Il busto è sicuramente di Federico II» in base a ricostruzioni iconografiche, escludendo completamente tesi di alcuni professori universitari e studiosi che invece hanno sollevato dubbi circa il reale riferimento del busto a Federico II, ma piuttosto riferendolo ad un rifacimento rinascimentale di un imperatore romano anche in base ad una possibile ricostruzione dell'epigrafe – spuria nella parte centrale; per molti, tuttavia, si tratta di un ritratto medievale dell'imperatore.
Originariamente accostato ad una struttura, poiché nella parte posteriore del busto se ne presentano i segni, per questo è stato inserito in una ricostruzione ipotetica di come potesse trovarsi in origine.
Alla serata hanno preso parte anche diverse autorità politiche e militari del territorio.
PAOLO DORONZO
Fonte: BalettaLife.it
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BARLETTA - POLO MUSEALE: PIETRE CHE RACCONTANO LA STORIA
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