03/07/2013. TRANI - GIOVEDI’ 4 LUGLIO INIZIA IL PROCESSO PER IL CROLLO DI BARLETTA DEL 3 OTTOBRE 2011. QUANDO IL GIORNALISMO RICORDA FA LA STORIA: TORNANO I FANTASMI DEL CROLLO DI VIA CANOSA DEL 16 SETTEMBRE 1959, UNA TRAGEDIA ITALIANA CON LE 58 VITTIME.
La notizia: "(ANSA)- BARLETTA, 3 LUG - Comincera' domani, dinanzi al Tribunale di Trani in composizione collegiale, il processo per il crollo in via Roma a Barletta del 3 ottobre 2011, nel quale morirono cinque persone e per il quale il gip Francesco Zecchillo ha rinviato a giudizio 15 persone. Nel crollo persero la vita quattro operaie di un opificio, che lavoravano in nero per pochi euro all'ora, in un locale al piano terra della palazzina crollata, e la figlia 14enne dei datori di lavoro".
Quando il giornalismo fa la storia. Alla sbarra ci va ancora una volta la mala edilizia di Barletta, l’edilizia d’azzardo, l’edilizia della speculazione. Come accadde per il crollo dell’8 dicembre 1952 in via Magenta, con diciassette morti. Come avvenne ancor più drammaticamente nella tragedia di mercoledì 16 settembre 1959 in via Canosa: il sanguinoso e apocalittico bilancio di cinquantotto vittime, la città sbalzata sulle prime pagine di tutti i quotidiani italiani, lo scandalo degli arresti.
Quando il giornalismo fa la storia. Trascorso nel 2009 mezzo secolo dall’avvenimento su cui titolarono tutte le prime pagine nazionali dei quotidiani italiani, con vasta eco anche all’estero, il Gruppo di lavoro fra i parenti delle vittime (in partenariato col Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia quale organizzazione di volontariato in ambito storico-culturale) ha elaborato una precisa ed accurata “strategia del ricordo” per la piena legittimazione storica di un episodio fra i più drammatici del secondo Novecento Italiano nel capitolo della mala edilizia speculativa e d’azzardo.
Quando il giornalismo fa la storia. Nelle pagine del libro-dossier presentato con questo titolo a novembre scorso per la III giornata in memoria dei martiri di mala edilizia, abbiamo cercato di riassumere e di documentare attraverso dozzine di articoli la storia.
Già poche ore dopo il crollo, con una sola gru ma con le mille mani nude dei militari (soldati delle Casermette, vigili del fuoco, poliziotti, carabinieri, vigili urbani) e dei tantissimi volontari accorsi sul luogo (il sindaco di allora Giuseppe Palmitessa, operai, contadini, giovani, semplici cittadini, perfino sacerdoti e frati francescani), si portarono via i mattoni uno ad uno nel coraggioso tentativo di salvare anche un solo sopravvissuto, Luigi Superti, estratto vivo dopo ben trentasei ore dalle macerie ma deceduto per le gravi lesioni interne.
Singoli episodi tutti documentati fin nei minimi dettagli, fotogrammi scanditi da quelle frenetiche ore, ed oggi rivissuti dalle commosse parole dei testimoni di allora in una sequenza dove al dolore si mescolarono la rabbia e l’operosità di una intera popolazione sulle famiglie distrutte dal crollo.
La mobilitazione dei sanitari dell’Ospedale civile Umberto I, guidati dal primario chirurgo Prof. Ruggiero Lattanzio, completa il quadro storico nella documentazione ufficiale riemersa dopo paziente ricerca anche dagli archivi dell’Istituto Luigi Sturzo dov’è conservato il carteggio riservato del Quirinale all’epoca della presidenza di Giovanni Gronchi, il Capo dello Stato che volle visitare il luogo del disastro all’indomani durante la sua visita alla Fiera del Levante a Bari e che seguì gli sviluppi giudiziari del processo conclusosi con esemplari condanne a carico dei responsabili (costruttore, progettista, faccendiere, dirigente dell’ufficio tecnico comunale).
Sull’onda emotiva delle vittime di mala edilizia e delle 58 vite spentesi tutte insieme quella mattina del 16 settembre 1959 nel crollo in Via Canosa numero 7 a Barletta, il Parlamento votò immediatamente nuove leggi nelle costruzioni in sicurezza con più severi controlli da parte del Genio Civile.
Di particolare interesse documentario ai fini dell’apertura del fascicolo ufficiale con la richiesta della medaglia al merito civile, oltre al materiale proveniente dal Tribunale di Trani purtroppo in forma assai ridotta causa le precarie condizioni di conservazione, i faldoni del Comune di Barletta custoditi nella sezione di Barletta dell’Archivio di Stato di Bari.
E soprattutto la ricchissima, ma finora dispersa, rassegna stampa a carattere nazionale di tutte le testate giornalistiche dell’epoca che documentarono coi loro inviati speciali (grandi firme dell’informazione: Zatterin, Stille, Bocca, Eco, Lilli, Cervi, Montanelli e tanti altri ancora) quella che venne subito da tutti definita come “una tragedia italiana”. Centinaia gli articoli raccolti anche in altri centri culturali di tutta Italia dal Gruppo di lavoro, quali ad esempio presso l’Università di Padova, come pure presso le Teche della RAI, la televisione di stato che all’epoca muoveva i suoi primi passi ma che fu diretta testimone delle fasi dei soccorsi in tutta la realistica drammaticità del bianco e nero.
Nino Vinella, giornalista, portavoce del Gruppo di lavoro “Barletta Via Canosa 1959-2009”
LA RASSEGNA STAMPA SUL WEB…
Crollo di via Roma, inizia oggi il processo. In 15 sul banco degli imputati, dopo un anno e nove mesi dalla tragedia. Numerose le parti civili, tra cui i feriti, i parenti delle vittime e il Comune di Barletta
http://www.barlettalife.it/magazine/notizie/crollo-di-via-roma-inizia-oggi-il-processo/?post=confirm
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