28/09/2013. BARLETTA – IL RETTORE A RUOTA LIBERA. GIULIANO VOLPE FA IL RIVOLUZIONARIO: “LIBERTA’ DI FOTOGRAFARE GRATIS I BENI CULTURALI NEI MUSEI E PUBBLICARE SU FACEBOOK. LO DIRO’ ANCHE AL MINISTRO BRAY LUNEDI’ A FOGGIA”..
Intervenendo a Barletta alla presentazione della sua recente fatica letteraria “Le vie maestre”, il rettore dell’Università di Foggia, il noto archeologo Giuliano Volpe, ha parlato a ruota libera di quello che va (poco) e di quello che non va (tantissimo) nel mondo della Cultura italiana e pugliese in particolare.
“Quando sono arrivato io a fare il rettore all’università di Foggia – ha esordito – si parlava dialetto negli uffici e da poco si era sollevata la bufera sui posti facili concessi a determinate famiglie e quant’altro… Dopo anni di sacrifici e di battaglie, dove ho avuto contro tutti i sindacati in generale e la Cgil, dove sono iscritto da sempre, in particolare, qualche giorno fa abbiamo inaugurato il polo bio-medico alla presenza di Laura Boldrini, presidente della Camera: un autentico cammino di progresso assoluto in una città come Foggia, culla di un certo provincialismo ma dove il mio ateneo ha colto brillanti soddisfazioni, come il riconoscimento per il centro storico ed altri ancora…”
Ospite dell’associazione del Centro studi normanno-svevi, Volpe ha parlato a ruota libera delle sue esperienze di lavoro e di come vedrebbe il futuro della Cultura in Italia.
“Libero e democratico – ha sintetizzato il rettore togliendosi ad un certo punto la giacca nel fervore dell’intervento, svolto nell’ex cappella del Castello fino a qualche mese fa sede del famoso busto di Federico II riallestito altrove – Io quando vado in un museo, faccio le mie fotografie, perché quel che vedo mi piace, e le pubblico su Facebook a disposizione di tutti perché la Cultura ed il bello sono di tutti. Lo dirò anche al ministro Bray quando lunedì sarà a Foggia, quando interverrà alla giornata sul Patrimonio”.
Acceso ed animato il dibattito, specie sul ruolo di alcune figure professionali (come gli architetti) ed il loro “copia incolla” nell’esposizione e nelle infrastrutture, e quando la storica dell’arte Cinzia Dicorato ha preso la parola per mettere all’indice lo “stupro” compiuto nel museo barlettano con un riallestimento costato fior di soldi pubblici: “Un allestimento che nulla racconta”.
LA REDAZIONE
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