A Canne della Battaglia, dove la Storia insegna che non fu possibile ad Annibale condurre in vittoria i suoi famosi elefanti, animali resistenti ma che morirono dopo la traversata delle Alpi (l'ultimo a sopravvivere fu il mitico Surus), nemmeno il volenteroso e famoso Circo Miranda Orfei potrà concedere il proprio tributo di fama.

“Sono davvero spiacente di dover declinare questa giustificatissima richiesta da parte del pubblico di Barletta”, dice Daniele Orfei, il patron dell’omonimo circo che ha piantato le tende in via delle Querce, a confine con l'area della parrocchia di San Giovanni Apostolo.

“Ho studiato da bambino la Battaglia di Canne sui libri di scuola che ci portavamo in giro per mezzo mondo”, ha aggiunto, “e davvero mi avrebbe fatto immenso piacere corrispondere ai desideri della vostra gente che ci ha sempre accolto con tanto entusiasmo ed affetto sincero. Purtroppo, l’ultima elefantessa, Jenny, che è stata con noi per oltre sessant’anni della propria esistenza, l’abbiamo perduta proprio per vecchiaia qualche anno fa.

Da allora, con le leggi esistenti sul divieto di importazione degli elefanti ai fini di spettacolo circense, e con lo sviluppo di una nuova cultura delle relazioni fra il nostro mondo artistico ed il resto del mondo direi…, l’utilizzo in pista degli animali si è ridotto al minimo essenziale. Di questo, oltre che a prenderne atto, ne siamo davvero contenti, a parte talune manifestazioni che proprio qui in Puglia, vedi a Brindisi, ci sono state da parte delle associazioni animaliste”.

Daniele Orfei è persona affabile, discreta nelle sue dichiarazioni (infatti ha elegantemente “dribblato” su talune difficoltà logistiche iniziali nella scelta su Barletta del miglior posto possibile per il suo circo), attenta e calibrata quando tocca argomenti sensibili legati al futuro dello spettacolo circense in rapporto a questi tempi di crisi.

"Mia cugina, la Moira Orfei, ed io siamo rimasti legati al rispetto della nostra Famiglia e delle nostre migliori tradizioni, che difendiamo e vogliamo continuare a proteggere dagli attacchi dei tanti falsari che si appropriano del nostro nome e lo contrabbandano in giro", si sfoga però il signor Daniele.

“I costi sono comunque elevati, e talvolta superano anche lo spirito di sacrificio della nostra gente” dice ancora, “ecco perché scegliere un sito il più adatto possibile anche sotto l’aspetto economico e dei collegamenti con la città è davvero vitale”.

Concludiamo l’intervista ritornando sull’argomento iniziale: “Certo che ci avrebbe fatto piacere e ne saremmo rimasti orgogliosi nell’essere riusciti a condurre noi gli elefanti a Canne della Battaglia, in quell’impresa che nemmeno ad Annibale riuscì come insegna la Storia! Ma ci accontentiamo di essere qui, nella bella città di Barletta e ricordarlo in questo modo… sia pure a così breve a distanza”.

LA REDAZIONE

Nell'immagine del titolo: un elefante da battaglia in azione (Collezione Yozan Mosig)

LA SCHEDA: GLI ELEFANTI DI ANNIBALE

Scoperte: 218 a.C. Annibale attraversa le Alpi con 37 elefanti, il suo miglior alleato è il cambiamento climatico

http://www.cristianiperlambiente.it/index.php?module=loadSpeciali&Pagina=8&idCategoria=2&idSpeciali=38

IL VIDEO...

"Trebbia's Last Hero": Surus l'ultimo elefante di Annibale

http://www.youtube.com/watch?v=30ZTxTkwnbA

A BARLETTA DAL 31 OTTOBRE ALL'11 NOVEMBRE!!!

http://www.mirandaorfei.com/la_tournee.html