La Regione ha chiesto di riesaminare il progetto della discaricaSpinazzola- Dopo il vincolo archeologico richiesto dalla sovrintendenza in seguito alla scoperta di un villaggio neolitico risalente tra 7.000-8.000 anni A.C. nella zona delle «Grottelline», anche la Regione Puglia ha predisposto un riesame per le discariche che si volevano ubicare in questa zona del paese, una asservita al bacino che include diversi Comuni, l'altra di società privata. La ragione, oggetto di indagine e forse ravvedimento della Regione Puglia, sembra doversi collegare all'iter seguito nelle autorizzazioni con particolare attenzione sulla valutazione di impatto ambientale. Indiscrezioni queste raccolte nel Palazzo di Città.
Il sopraggiunto vincolo archeologico, per ragioni storiche-scientifiche si deve alla campagna di scavi affidata alla professoressa Renata Grifoni Cremonese, docente di Paleontologia presso l'Università degli Studi di Pisa dipartimento Scienze Archeologiche. La ricercatrice aveva evidenziato: «la struttura del villaggio rinvenuto è da ritenersi di eccezionale importanza e rappresenta una rarità nel suo genere». Tanto che la stessa professoressa Grifoni Cremonese lasciando Spinazzola aveva auspicato oltre al vincolo archeologico per le «Grottelline» anche l'esproprio finalizzato alla piena tutela del luogo.
Sulla ubicazione delle discariche in località «Grottelline» prima della scoperta del villaggio neolitico, il Comune di Spinazzola e quello di Poggiorsini, il cui territorio confina con quello delle «Grottelline» avevano avanzato un ricorso presso il Tar di Bari con sentenza per le due città negativa. Successivamente e con scelta ritenuta incomprensibile solo il Comune di Poggiorsini ricorreva per vedere approvate le motivazione avverse alle discariche al Consiglio di Stato, mentre in tal senso non si adoperava il Comune di Spinazzola.
Una distinzione che pare non sia passata inosservata negli uffici regionali e non solo. Tuttavia, il vincolo predisposto dalla sovrintendenza rilancia nuove attese per la città in particolare la ricostruzione storica dei luoghi attraverso i vari siti archeologici rinvenuti. Oltre alle «Grottelline anche quello su cui è ubicata una villa romana datata tra il I° - II° a.C. in località «la Santissima» campagna di scavi condotta dall'Università di Foggia. Scoperte che come è intuibile arricchiscono ulteriormente le potenzialità turistiche della città. Ancor più se inglobate in un progetto che mira alla valorizzazione del Parco Nazionale della Murgia.
Nel quale recentemente, sempre nel territorio di Spinazzola, è stato rinvenuto un altro sito dove sono presenti graffiti su roccia e cocci di superficie di fattura grossolana risalente tra l'età del ferro e quella del bronzo. Ritrovamento su cui stanno lavorando da alcuni giorni alcuni professori universitari coinvolti dalla dott.ssa Maria Giuseppina Canosa del Centro Operativo per l'Archeologia di Gravina e la dott.ssa Donata Venturo ispettore archeologico per la preistoria.
Di tanto sarebbe bene informare la Regione Puglia affinché si adoperi, con finanziamenti mirati, per potenziare le ricerche e agire nella migliore forma di tutela verso un patrimonio che oltre ad essere storia di Spinazzola è parte integrante della valorizzazione di tutto il territorio regionale.
Cosimo Forina
Fonte:
La Gazzetta del Nord Barese 28/04/2006