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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

22/09/2014.  BARLETTA - UNA CLASS ACTION POPOLARE CONTRO I MALTRATTAMENTI ALLA DISFIDA DI BARLETTA NELLA RIEVOCAZIONE 2014. PRONTI A RICOSTITUIRE IL COMITATO PROMOTORE..

In attesa di leggere all’albo pretorio del comune il dettagliato e puntuale riepilogo delle spese sostenute (voce per voce) con i 70.000 euro assegnati dalla giunta, espongo la mia personale protesta contro l’edizione 2014 della cosiddetta Disfida di Barletta.

Mettiamo subito in chiaro la cosa principale: l’avvenimento del 1503 è talmente importante da essere divenuto il marchio nazionale, europeo e mondiale con il quale, dai tempi del sindaco Salerno, Barletta è riconosciuta in tutti gli atti ufficiali e protocollari come Città della Disfida.

Non si scherza. Era il più alto riconoscimento che la Cittadinanza, attraverso i suoi rappresentanti istituzionali, attribuiva alla pagina più gloriosa della propria Storia patria: pagina sofferta, insanguinata dai tanti che per la Nazione avevano dedicato perfino la propria vita in drammatici eventi bellici. Pagina che dava estasi e tormento in pari tempo, gioie e dolori all’Italianità in quanto tale: concetto di esistenza, idea simbolica e materiale di appartenenza, utopia e realtà di affermare “sono Barlettano”…

Ora che abbiamo perfino un assessorato all’identità culturale (purtroppo), che ne abbiamo fatto della Disfida? Una grezza paccottiglia di scalcinate figuranti e figurine, una pratica amministrativa da sbrigare nella Notte bianca e le fantomatiche Giornate europee del patrimonio (ma glielo avete fatto sapere a Renzi che guida l’Italia nel semestre di governo in Europa?), una insulsa melassa di cose già viste e riviste senza un minimo guizzo di intelligenza creativa, schiacciata fra la necessità di pagare una cambiale politica (a chissà chi) ed una festa di partito, e che partito…

Da cittadino indignato, da elettore votante munito dei suoi diritti civili, potrebbe anche bastare tutto quanto premesso. Ma ci aggiungo che, da contribuente arrabbiato, mi verrebbe da esclamare: vigliacchi traditori, ridateci indietro i soldi della tasse prossime venture! A che servono gli aumenti se tutto finisce là?

Avete capito bene, barlettani carissimi. Quando tentano di farmi fesso da Palazzo di città, perdo le staffe. Il connubio familistico e consociativo fra attori politici della scena comunale e certe “competenti” dirigenze ormai non mi spaventa più di tanto. Le carte bollate si vendono al tabacchino… Può accaderci di peggio, e chi li ferma in questa famelica marcia del potere nel sottobosco di incontrollabili determine a gogò?

Intanto, a mezza della libera stampa, affermo a questo punto che solo una class action popolare può salvare il salvabile, e mettere la parola fine a questa occupazione del Comune da parte di chi, autocompiacendosi della propria furbetta impunità, ci ha rifilato la peggiore Disfida mai vista da cinquant’anni a questa parte col trucchetto del ripescaggio dai progetti esaminati in quella Commissione...

Sul Tg 1 mandato all’una di notte, il sindaco Cascella plaude alla riscoperta vena del volontariato, quelle associazioni coalizzatesi senza null’altro pretendere che dare una mano alla fallimentare messinscena: e ci sono riuscite perfettamente! Senza le associazioni, la Disfida sarebbe stata ancora peggio.

Caro Sindaco, amico e collega giornalista Pasquale Cascella sai che ti dico? Noi Barlettani siamo pronti a raccogliere la tua sfida, pronti a riappropriarci della Disfida, tornando alle origini di chi ne ebbe l’idea, ricostituendo quel glorioso Comitato promotore che, mezzo secolo fa, nel 1965 ebbe il coraggio e l’onere di inventare la Rievocazione facendo debiti e pagando cambiali, quelle vere...

Vogliamo strappare la Disfida di Barletta e la città stessa alle voglie speculatrici consumistiche. Vogliamo restituire la dignità vera, la nostra, alla massima testimonianza della barlettanità ovunque e dovunque.

Non siamo eroi come Fieramosca. Ci basta essere cittadini responsabili, con la nostra brava carta dell’identità culturale e soprattutto la cartella delle tasse in regola.

Nino Vinella, a nome di tantissimi altri
Barletta, 22 settembre 2014





 

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