26/11/2014. BARLETTA - SABATO 29 NOVEMBRE: "IL CASO VIVARINI. DALLA MADONNA IN TRONO NELLA CHIESA DI S. ANDREA AI PERCORSI DI ALVISE VIVARINI SULLA COSTA ADRIATICA". UN SEMINARIO DI STUDI NELLA SALA ROSSA DEL CASTELLO SULL'ARTISTA DEL XV SECOLO.
Sabato 29 novembre 2014, a Barletta, nella Sala Rossa del Castello, alle ore 9.00, si terrà un seminario di studi sul tema “Il caso Vivarini a Barletta. Dalla Madonna in trono (1483) nella Chiesa di Sant’Andrea ai percorsi di Alvise Vivarini sulla costa adriatica”.
L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione Sala della Comunità S. Antonio, con il patrocinio della Regione Puglia e del Comune di Barletta. E con l’adesione e la collaborazione di: Isituto Ricci, Roma – Circolo Sanità, Barletta – Commissione diocesana Cultura e comunicazioni Sociali e Servizio diocesano per il Progetto Culturale – Società Storia Patria sezione di Barletta – Associazione Igino Giordani – Archeoclub Barletta.
Gli interventi del seminario, integrati da altre schede, saranno raccolti in un volume curato da F.M. Ferro e G. Riefolo. PROGRAMMA: Ore 9.00, Saluti alle autorità e ai partecipanti
Pasquale Cascella, Sindaco della Città di Barletta Mons. Giovan Battista Pichierri, Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie Ore 9.15
Giusy Caroppo, Storico dell’arte; Assessore alle Politiche dell’identità culturale del Comune di Barletta Introduzione al seminario Ore 9.30
Giuseppe Riefolo, Psichiatra e Membro Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana La Madonna “sola” di Alvise Vivarini. Un “caso” e il suo stato dell’arte Ore 10.00
Clara Gelao, Direttrice Pinacoteca Provinciale di Bari “C. Giaquinto”
La Madonna in trono di Alvise Vivarini a Barletta nel contesto degli arrivi di opere dei Vivarini in Puglia Ore 10.30
Vincenzo Buonocore, Università degli Studi di Udine
L’Adriatico e Alvise Vivarini: un percorso sotto la guida di Giovanni Bellini, la scultura e Antonello da Messina, con a margine una ri?essione sulla perduta Pala di Belluno Ore 11.00
Catarina Schmidt Arcangeli, Kunsthistoriches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut. Berlino
Alvise Vivarini nelle raccolte berlinesi e il cosiddetto “polittico Pallucchini-Zeri” Ore 11.30
Giuseppe Porzio, Soprintendenza Speciale per il PSAE e per il Polo Museale della Città di Napoli e della Reggia di Caserta – Castel Sant’Elmo
Il trittico di Capodimonte con l’aggiunta proposta da Gonzalez-Palacios dei pannelli di Denver Ore 12.00
Filippo M. Ferro ,Già professore di Psichiatria all’Università Cattolica di Roma e Università di Chieti Qualche appunto per Alvise e la questione parallela del sant’Antonio da Padova in S. Andrea Descrizione sintetica e obiettivi
La chiesa di S. Andrea ospita un quadro proveniente da una pala del 1483 (trasportata su tela, cm 138 x 75) raf?gurante la “Madonna in trono col Bambino”, dipinta da Alvise Vivarini, un illustre esponente della bottega Vivarini, che operava a Murano (Venezia) e di cui altri illustri esponenti sono lo zio di Alvise, Bartolomeo e il padre, Antonio.
Tale pala risulta certamente presente a S. Andrea, dal 1560, a seguito di donazione di due mercanti bergamaschi, fratelli De Gerardis, mentre non è certa la sua presenza nella chiesa di S. Andrea fuori le mura, distrutta nel 1528 da dove i Frati Francescani vengono trasferiti nell’attuale chiesa donata da Giulio Della Marra. Chiese limitrofe, quali S. Maria Vetere di Andria, anch’essa dei Frati Minori osservanti Francescani, posseggono polittici della bottega Vivarini (in questo caso Antonio, padre di Alvise) di cui alcune pale, recentemente restaurate, sono alla Pinacoteca Provinciale di Bari “C. Giaquinto”.
Intensi, a livello internazionale, sono i tentativi di ricomposizioni delle pale disperse ed isolate presenti nei vari musei di Parigi, Madrid, Roma, Venezia, Capodimonte, Washington, Berlino, ecc.
La “Madonna in trono col bambino” è isolata da questi tentativi di ricomposizioni di polittici smembrati soprattutto in epoca napoleonica o, come è possibile per la Madonna di Barletta, sin dal ’500.
In prospettiva del seminario sono stati attivati contatti e scambi, coordinati soprattutto dal prof. Filippo M. Ferro, fra i maggiori esperti italiani e stranieri.
Tali contatti sono nella linea di attivare possibili ipotesi di nessi fra la pala di Barletta ed altre eventuali pale spaiate, oltre ad indagare possibili percorsi delle opere della bottega Vivarini verso la Puglia.
In particolare:
1. Il seminario tenta di indagare soprattutto il periodo di circa 80 anni che separa la comparsa del dipinto ?no alla donazione da parte dei De Gerardis. Alcune tesi riconoscono il quadro come singolo sin dall’origine, mentre altri studiosi lo riferiscono parte centrale di un trittico di cui le due pale laterali sono disperse o comunque tuttora non rintracciate fra le numerose pale di pittura veneta coeva dei Vivarini, presenti nei vari musei del mondo
2. Ulteriore e preliminare progetto del seminario è quello di sottolineare e valorizzare un quadro riconosciuto dagli esperti come altamente signi?cativo nell’opera dei Vivarini e di indubbia fattura pittorica che, nel contesto cittadino, è scarsamente valorizzato.
3. Un terzo obiettivo è di collegare il quadro alle numerose presenze di pitture della scuola veneta lungo la costa adriatica (Urbino, Vasto, Ancona, Lucera, Bari, Monopoli, Polignano, Andria…).
4. Un altro obiettivo è di tentare un collegamento alla pala di Alvise Vivarini di un’altra pala, probabilmente di scuola veneta, o lombarda o abruzzese, ma di autore ignoto, presente nella stessa chiesa di S. Andrea, ovvero S. Antonio da Padova, questo sicuramente appartenente ad un trittico o polittico di cui non si hanno notizie e che la cultura paesana, erroneamente, spesso attribuisce allo stesso Alvise Vivarini.
5. In?ne si vuole tentare di collegare la presenza di una importante pala presente presso la stessa chiesa di S. Andrea, ovvero la “Madonna col giglio, in Trono con Bambino”, per lungo tempo di attribuzione ignota, ma che ora è sicuramente attribuibile al Maestro di Cassano Murge di cui è presente un parziale polittico presso la Pinacoteca provinciale di Bari, datato intorno al 1520, e dove la pala di Barletta sicuramente è parte di un ulteriore polittico smembrato.
Fonte: Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie ABBIAMO PENSATO A TE Newsletter della Commissione Diocesana Cultura e Comunicazioni Sociali
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