21/12/2014. BARLETTA – “DEL DESTINO E DELL’AMORE” IL NUOVO ROMANZO DI ANTONIO SANNA: FRA STORIE, INTRIGHI, SENTIMENTI, PERSONAGGI E PASSIONALITA’ NEL RACCONTO SULL’INNOCENZA VIOLATA. LOCATION PALAZZO DELLA MARRA IN UNA CERTA BARLETTA DA FINE '800 AGLI ANNI QUARANTA.
Ancora una volta il prof. Antonio Sanna ci invita a riflettere, a sognare e a dibattere attorno a quelli che sono, da secoli, alcuni tra i più grandi interrogativi della specie umana…
“Del destino e dell’amore”, il suo nuovo romanzo, sembra che sin dal suo intrigante e misterioso titolo voglia, per quanto possibile, rispondere e illustrare attraverso una narrazione, temi di un certo spessore come il destino e l’amore.
Immediate e spontanee sorgono, senza alcun dubbio, le domande: “Cos’è il destino? cos’è l’amore?"
E' in questo romanzo che troviamo risposte soddisfacenti ed efficaci? Un titolo, frutto di una laboriosa ricerca dell’autore, che quasi induce il lettore, dalla fugace lettura, a pensare che si disputi di un trattato filosofico, rievocando, così, tematiche affrontate dai grandi filosofi greci vissuti tra i secoli V-IV a.C., tra i quali è doveroso menzionare Socrate, Platone e Aristotele; ma certamente il fine a cui l’autore vuole tendere è quello di invitare i lettori alla meditazione riguardo ad argomentazioni dalla non facile trattazione.
Questo romanzo (scritto con stile narrativo degno della sceneggiatura da film) offre la possibilità, attraverso un’arguta ed intrinseca prosa, di farci comprendere che è proprio il destino a determinare l’umana sorte, spesso avversa e crudele, ma che può essere affievolito dall’amore dell’uomo verso i suoi simili e dalla volontà di riscatto presente in molti di noi.
Come accennato in precedenza, la concezione del destino, in modo particolare, rappresentava in passato e rappresenta ancora tutt’oggi il nucleo dell’antropologia, il quale nel mondo classico veniva espresso con la seguente dicitura: “homo faber ipsius fortunae”, che tradotta in lingua madre vuol dire “ l’uomo è fabbro della propria sorte”; è proprio questa emblematica espressione che ci dà la conferma che anche quando sin dal nostro concepimento siamo affidati ad una sorte avversa, come quella a cui sono affidati i protagonisti del romanzo in oggetto, è nelle nostre mani l’arma di svolta della vita da affrontare al meglio delle proprie forze.
L’amore, invece, altro pilastro di questo romanzo, è la “vis maior” presente in ognuno di noi, e solo grazie ad esso è lecito valicare ostacoli ardui e talvolta sovrumani.
Il filosofo Arthur Schopenauer affermava: “l’amore è uno dei più forti stimolatori dell’esistenza”, per cui affidarsi ad esso è senz’altro positivo.
Una sollecitazione, a questo punto, si impone vivamente affinchè il lettore apprenda dalla narrazione una visione sul destino e sull’amore affrontati con una chiave di lettura differente e suggestiva, capace di lasciare in lui un velo di speranza e coraggio, certamente utili per la vita quotidiana.
Francesco e Francesca Ottobre, così chiamati perché nati il 4 ottobre 1899, sono due neonati abbandonati fuori da un Convento, vittime di un gesto sì spietato ma, evidentemente , inevitabile.
Loro, i veri protagonisti del romanzo, saranno la dimostrazione di un destino che può mutare e di un amore che, seppur rinnegato, sembra essere celato in tutto il racconto.
Due vite, le loro, distinte l’una dall’altra, e allo stesso tempo avvincenti.
Il prof. Sanna pone l’attenzione, anche questa volta, su storie riguardanti gli ultimi della società, forse perché li considera quali figure di esempio per tutti noi spesso scoraggiati e afflitti; dopo averci fatto viaggiare con le altre sue opere letterarie tra cui ricordiamo: “ Per un sogno di nome Isabella”, “Un viaggio lungo trent’anni”, “In un Paese lontano” e “ Il segreto di Pietro”, questa volta l’autore decide di ambientare la storia a Barletta, sua città natale, e precisamente presso l’antico “Palazzo della Marra”, che prende il nome dalla nobile famiglia che un tempo lo abitava.
Una scelta, quella dell’ambientazione, certamente non casuale quella fatta dal prof. Sanna che ci porta in epoche e vicende per tutti distanti nel tempo e in parte veritiere, ma ancor oggi piene di attualità.
La lettura del romanzo del prof. Sanna è senza alcun dubbio motivo di riflessione e riconsiderazione dei più sfortunati tra gli uomini.
LA REDAZIONE
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BARLETTA, NUOVO LIBRO DI ANTONIO SANNA "DEL DESTINO E DELL'AMORE"
Presentato al suo pubblico di Barletta, dove la tormentata vicenda narrata fra passioni e sentimenti, personaggi intriganti e profili umani di forte presa,si snoda dal 1899 fino agli Anni Quaranta, il nuovo romanzo di Antonio Sanna intitolato "Del destino e dell'amore" (l'innocenza violata). A moderare l'incontro, svoltosi nella cornice del ristorante Le antiche mura, il giornalista Nino Vinella, direttore de La Gazzetta dell'Archeologia on line. Relatori il prof. Luigi Dicuonzo, attuale responsabile dell'Archivio della Resistenza e della Memoria, e la giornalista Floriana Tolve. L'Autore é nato nel 1934 a Barletta, dove ha sempre vissuto e vive tuttora, fatta eccezione per i normali allontanamenti dovuti ad impegni di studio, obblighi militari (ufficiale della Divisione "Folgore" a Trieste negli anni 1960-61), svago, viaggi d'aggiornamento culturale ed altro. Ha insegnato per quarant'anni all'Istituto tecnico commerciale "Michele Cassandro" ed ha molto viaggiato, anche all'estero. Appassionato sportivo in gioventù, ha paticato ciclismo e tennis, con ottimi risultati e numerose vittorie, anche a livello nazionale, in entrambe le discipline. Ha pubblicato una raccolta di poesie e pensieri d'amore dal titolo "Per un sogno di nome Isabella " (Editrice Rotas). Poi altre tre romanzi in fila pubblicati dalla Matarrese Editore di Andria: "Un viaggio lungo trent'anni", "In un paese lontano" e "Il segreto di Pietro", tutti con lusinghiero successo di critica e di pubblico.
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