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Mensile telematico di archeologia, turismo, ambiente, spettacolo, beni e attività culturali, costume, attualità e storia del territorio in provincia di Barletta–Andria-Trani e Valle d’Ofanto

Iscritto in data 25/1/2007 al n. 3/07 del Registro dei giornali e periodici presso il Tribunale di Trani. Proprietario ed editore: Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia - Barletta (BT)

 

15/01/2015.  CANNE DELLA BATTAGLIA – “OK ALLA VALORIZZAZIONE”. IL MINISTRO FRANCESCHINI RISPONDE AL SINDACO CASCELLA. LA FAVOLA DELLA VOLPE E DELL’UVA: QUANTE PROMESSE MANCATE. COME AVVENNE NELLA VISITA A NOVEMBRE 2013 DELL’EX MINISTRO BRAY. PRATICAMENTE NULLA.

Con nota diffusa dall’Ufficio stampa del Comune di Barletta l’annuncio: "Il decreto è aperto e Canne della Battaglia avrà la valorizzazione che merita".

E' quanto ha assicurato il Ministro ai Beni e alle Attività culturali Dario Franceschini in una cordiale telefonata con il sindaco Pasquale Cascella che in una lettera gli aveva chiesto un urgente intervento per rimediare alla esclusione del sito archeologico e dell'Antiquarium di Canne della Battaglia dall'elenco degli istituti, dei luoghi e degli immobili affidati ai costituendi poli museali - per quel che riguarda la Puglia - allegato al decreto ministeriale sulla riforma del sistema statale.

Il Ministro ha specificato che si tratta solo di un "primo elenco", che ha lasciato sospese diverse aree archeologiche del paese dove sarebbero previsti scavi archeologici. L'elenco, quindi, dovrà essere integrato tenendo conto dell'esito della ricognizione ancora in atto dei programmi delle rispettive Sovraintendenze, in modo da risolvere le problematiche riguardanti il rapporto tra gli interventi archeologici e le strutture museali collocate all'interno delle stesse aree.

Il ministro ha quindi confermato l'impegno a considerare le specifiche questioni di Canne della Battaglia anche in relazione al programma di valorizzazione dell'insieme delle aree archeologiche del paese.

Il sindaco ha ringraziato il Ministro per il sollecito riscontro manifestando la piena disponibilità dell'Amministrazione comunale di Barletta a contribuire alla migliore applicazione della riforma delle strutture museali statali nella convinzione che non possa non avvalersi dell'apporto della qualità e del rilievo culturale dell'Antiquarium di Canne.

Il sindaco Cascella ha quindi rinnovato al Ministro Franceschini l'invito a visitare l'insieme del patrimonio museale di Barletta consolidando così la convergenza su una revisione del decreto che corrisponda alle esigenze di rilancio dell'area archeologica di Canne e alle attese della comunità.

IL COMMENTO DEL NOSTRO DIRETTORE

Fa sempre notizia e riempie le cronache. E così anche il 2015 inizia sotto il segno di Annibale ma col seguente teorema: la Battaglia di Canne sta all’universalità della storia mondiale come Canne della Battaglia sta alla periferica marginalità di Barletta.

Sembrerebbe difficile sbrogliare la matassa che anzi tende sempre più ad ingarbugliarsi. Difficile cercare l’incognita dell’apparente difficile problema. Difficile però solo per chi, non sapendo o non volendo risolvere, fa come la volpe nella famosa favola di Fedro: “Una volpe affamata, come vide dei grappoli d'uva che pendevano da una vite, desiderò afferrarli ma non ne fu in grado. Allontanandosi però disse fra sé: «Sono acerbi.» Così anche alcuni tra gli uomini, che per incapacità non riescono a superare le difficoltà, accusano le circostanze”.

Tutto qui il vero sul progressivo degrado del più importante sito archeologico della nostra Provincia, e che nemmeno l’invito formale di ieri da parte del sindaco Cascella al ministro Franceschini sulla reinclusione di Canne nei percorsi dei siti a gestione statale può far digerire.

E c’è anche l’aspetto istituzionale spinto al pressing del sindaco: pressing scaturito non motu proprio come capo dell’amministrazione ove siede l’assessorato tecnico preposto, ma dal clamore di una recente inchiesta-denuncia giornalistica (potenza della stampa!). Pressing del sindaco che si conclude con l’ulteriore invito al responsabile del dicastero beni, attività culturali e turismo ad una visita in loco. Una visita del ministro di turno serve a poco, non può e non deve poter bastare. Esempio?

A novembre 2013, di ritorno da Canosa, l’ex ministro Bray venne ricevuto per il consueto giro turistico a Canne da tutta la corte celeste, con foto e riprese tv come ai tempi di Aldo Moro quando inaugurò col professor Michele Gervasio, scopritore dei sepolcreti, il 20 aprile 1958 l’Antiquarium costruito coi fondi della Cassa del Mezzogiorno.

Altri tempi, con soldi veri ed altrettanto autentiche personalità…. Ma guardando avanti, c’è il doloroso riscontro che il nostro Comitato aveva purtroppo pronosticato fin dalla giornata di sensibilizzazione popolare domenica 10 ottobre 2010 contro il declassamento di Canne come sito archeologico ed il licenziamento in tronco dei dipendenti Novamusa, quando il sindaco (di allora) Nicola Maffei, l’assessore provinciale (del tempo) Dario Damiani, l’assessore regionale (dell’epoca) Maria Campese, garantirono tutti insieme come persone e come esponenti politici il massimo dell’attenzione su Canne della Battaglia…

Vennero poi i tempi bui del bookshop liquidato, dell’ingresso gratuito, della totale assenza di ogni accoglienza turistica qualificata, e soprattutto dei posti di lavoro perduti dal privato a vantaggio dei solo dipendenti statali in forza sempre più ridotta, ed oggi difesi dalla Cgil Funzione pubblica area metropolitana Bari: strano che la struttura provinciale BAT sia stata esclusa dalla piattaforma rivendicativa.

E veniamo al mese di ottobre 2013, quando, sempre su diretta istanza del nostro Comitato, viene attivata la Commissione consiliare permanente Attività produttive del Comune di Barletta (presidente Pietro Sciusco) con ampia documentazione ufficiale per invocare la revisione dell’obsoleto Protocollo d’intesa del 27 febbraio 1999 (siglato nella Sala Rossa a firma sindaco Salerno e soprintendente Andreassi, entrambi prematuramente scomparsi) sulla proprietà comunale dell’area cannense nell’ottica di superamento del solo aspetto archeologico per globalizzare l’intervento municipale sul suo valore assoluto di centro economico multiplo. Specie per agricoltura ed agriturismo a due passi dal nascituro Parco regionale dell’Ofanto, col privilegio logistico della stazione ferroviaria sulla linea Barletta-Spinazzola.

Sono trascorsi ben quindici mesi da ottobre 2013, fra sedute della commissione allargate ad altre realtà associative (come l’insostituibile Archeoclub di Barletta) e professionali (Associazione Nazionale Archeologi), audizione di assessori altri e dirigenti preposti, richiesta di pareri all’avvocatura comunale e tanti bla bla bla…

Oggi siamo fermi davanti al bivio, con la penalità dei 750 milioni di definanziamento regionale per il secondo ed inutile nuovo Antiquarium già lesionato ancor prima di essere usato e dei 12 milioni di euro andati in fumo con il mancato inserimento del GAL “Colli di Canne della Battaglia” nell’elenco della Regione Puglia, l’unico a non essere rientrato in lista per decadenza dei termini alla presentazione della domanda dove il nostro Comitato siedeva come partenariato sociale di base.

Questo è solo un breve riassunto. Il resto alla prossima puntata.

Nino Vinella
Comitato Italiano Pro Canne della Battaglia
Barletta, 14 gennaio 2015


Leggi l'articolo su La Gazzetta del Nord Barese....



 

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