31/03/2015. BARLETTA - LA FICTION SU PIETRO MENNEA: PUBBLICO RECORD SU RAI 1. I VERI PROTAGONISTI COMMENTANO A FAVORE E CONTRO. LA FIGLIA DEL PROF. AUTORINO: "MIO PADRE POCO CONSIDERATO NEL RACCONTO TV. MA E' STATO LUI LA GUIDA DI PIETRO, COME HA SCRITTO NEI LIBRI" .
C’è perfino un sondaggio popolare che sta girando su Facebook: “Vi è piaciuta la fiction sulla freccia del Sud?”. L’idea è venuta al gruppo “Barletta per Pietro Mennea official fan club” derivato dall’omonima pagina: urne telematiche aperte fino a Pasqua poi il responso ufficiale. Vedremo… Nel frattempo i dati ufficiali di ascolto tv parlano di 5.300.000 spettatori in prima serata, share di oltre il 20%: così da far stabilire a Pietro Mennea il suo record anche su Rai 1. Tutti contenti in viale Mazzini, con buona pace della produzione e dell’idea di portare sui teleschermi di tutta Italia una sceneggiatura da gossip che il campione nato a Barletta aveva pensato bene di scrivere già in prima persona da subito, in tutti quei libri autobiografici dove la storia vera supera la fantasia… Pro e contro anche fra i personaggi portati sul video nella regia di Ricky Tognazzi ed il copione di Simona Izzo. I personaggi quelli “veri”, che la narrazione televisiva ha offerto agli spettatori come li abbiamo visti. Ma che restano, a Barletta, tali e quali a se stessi. Giuseppe Acquafredda, più grande di qualche mese di Mennea, è nato il 13 febbraio 1952 (giorno della Disfida, per singolare coincidenza ) a Trinitapoli dove risiede. Fa l’insegnante: lui l’ha presa bene. “Si, mi è piaciuto come mi hanno raccontato e fatto vedere al grande pubblico italiano della Rai. Sono soddisfatto, perché nasconderlo? Da ieri mi stanno telefonando amici, quasi dimenticati, da mezza Italia, tutti a farmi i complimenti! E’ stato davvero emozionante vedermi così tanto ringiovanito da… non riconoscermi: io sono alto, l’attore più basso. Ma non fa nulla. Ciò che mi è dispiaciuto piuttosto è stato il racconto dello sbaglio nel passaggio del testimone nella staffetta 4 x 100, come la sua composizione, in gara sulla pista di Termoli. Noi non abbiamo mai sbagliato uno, dico un solo passaggio. Ho capito però che il regista aveva bisogno di questo stratagemma per far emergere la vittoria finale di Pietro sul milanese alzato di naso, e mi sta bene. Avevo molte affinità con Mennea, introversi ed un po’ chiusi tutti e due. Poi siamo cresciuti: lo spirito di quegli anni ci ha sempre accomunati ed insieme abbiamo svoltato nel carattere. Concludo il mio giudizio sulla fiction così: molto bene, benissimo il messaggio umano. La famiglia di Pietro mi ha sempre accolto con affetto e simpatia: pur nelle ristrettezze, a tavola dividevamo il pranzo ogni sabato quando io arrivavo in treno da Trinitapoli. Il professor Mascolo ci prendeva con la sua 500 bianca dalla casa di via Pier delle Vigne per gli allenamenti…” Elvira Autorino, maestra, è figlia di Alberto, il prof di Mennea al Cassandro. Lei la pensa diversamente. “Assolutamente scontenta. Rispetto a quanto apparso in tv, mio padre è sempre stato una persona austera: pesava ogni singola parola, specie nei confronti di Pietro e della sua famiglia, famiglia con la quale abbiamo sempre mantenuto ottimi rapporti. Anche perché, e lo posso svelare adesso, c’era un legame molto più stretto di quello scolastico o sportivo. Mio nonno, Angelo Tanzi, è stato il padrino di battesimo di Pietro nella chiesa di San Giacomo. Pietro era il quarto dei cinque figli di Salvatore e di Vincenza Misuriello, ed in quegli anni Cinquanta difficili un po’ per tutti, desiderò e quasi spinse con molto affetto, con grande sollecitudine che i genitori accettassero il comparizio… Ecco perché fra noi e Pietro fin da allora, e tuttora con sua moglie Manuela a Roma, le relazioni personali sono più che ottime. Nella fiction ci sono molte forzature, lo devo dire: la coesistenza temporale fra mio padre e Franco Mascolo, ad esempio, mai avvenuta né tanto meno possibile per le epoche differenti delle loro vite rispetto a quella di Pietro. Comunque, va detto solo che Alberto Autorino è stato il primo in assoluto ad aver intuito le capacità sportive di Pietro Mennea che da lui veniva riconosciuto come un’autentica guida umana e spirituale. Come sta scritto nei libri del campione. Tanto per la verità, ben oltre la fiction”. Nino Vinella
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